Lite a due in classe, la maestra di A.G. La Tecnica della Scuola, 7.5.2010 È accaduto alla periferia est di Napoli durante lo svolgimento di un test didattico: anche se l’atto del ragazzino non era probabilmente intenzionale, ciò che ha sorpreso l’opinione pubblica è stato il suo scalciare, evidentemente interpretato come un segno di autodifesa. Ma anche, al tempo stesso, come un messaggio di ribellione. Un altro caso di cronaca, di cui la scuola avrebbe fatto volentieri a meno. E riportarlo, il 7 maggio, un quotidiano locale che ha raccontato quanto avvenuto il giorno precedente al circolo didattico `Madre Claudia Russo' di Barra, quartiere alla periferia est di Napoli, durante lo svolgimento di un test didattico: una maestra elementare, Maria Marcello di 48 anni, è finita in ospedale, dove, operata d'urgenza, le è stata asportata la milza, dopo che un suo alunno di dieci anni l’aveva colpita durante un litigio con un compagno. Anche se l’atto del ragazzino non era probabilmente intenzionale, ciò che ha sorpreso l’opinione pubblica è stato il suo scalciare, evidentemente interpretato come un segno di autodifesa: ma anche, al tempo stesso, come un messaggio di ribellione. Nei confronti di un compagno, con il quale era in corso un’accesa discussione per motivi banali; ma anche nei confronti della docente, che ha cercato (a caro prezzo) di trattenerlo. Per comprendere meglio come sono andati i fatti, peraltro fedelmente riportati da tutti i mass-media (radio e tv nazionali in testa), il commissariato di polizia di San Giovanni a Teduccio, ha ascoltato i genit ori del ragazzino. E sarà anche inviata una segnalazione alla Procura della Repubblica. Ad essere interrogate anche le colleghe della maestra e la dirigente scolastica. Su mandato del Tribunale dei Minori, gli investigatori stanno cercando di capire soprattutto se il gesto del bambino sia stato dettato da un momento di ira isolato, quindi del tutto fortuito, oppure se, durante il percorso scolastico, avesse già mostrato comportamenti violenti. |