Disabilità, Istat: "Buone leggi,
ma restano esclusione e marginalizzazione"

Amministrazioni lente a recepire le norme, risorse scarse, supporto piegato sui trasferimenti monetari, obiettivi mancati nell'inserimento a scuola e sul lavoro. In un volume dell'Istat dati e analisi con il quadro sulla disabilità nel nostro paese

  da Il Redattore Sociale, 13.5.2010

ROMA Una legislazione in molti ambiti all'avanguardia, ma una vita reale ancora estremamente difficile, caratterizzata da una forte carenza di servizi e assistenza, da grandi problemi nell'inserimento scolastico e lavorativo, da forti elementi di esclusione e marginalizzazione. Con la vivacità delle persone più giovani nei settori della partecipazione politica, dell'associazionismo e della comunicazione a rappresentare uno dei pochi aspetti positivi per sperare in un futuro migliore.

E' un'analisi a due facce quella presentata dall'Istat nel volume "La disabilità in Italia", 250 pagine di dati e analisi (aggiornati al 2005) sulle condizioni di salute, l'esperienza lavorativa, le relazioni familiari e, più in generale, il livello di partecipazione sociale delle persone con disabilità nel nostro Paese. Da un lato, vengono messi in rilievo i progressi compiuti dalle politiche di inclusioni, soprattutto con riguardo agli interventi legislativi che hanno portato negli ultimi vent'anni all'approvazione di leggi "che pongono l'Italia all'avanguardia fra i paesi europei": la 104/92 sull'inclusione, la 68/99 sull'inserimento lavorativo, la 328/00 sull'integrazione socio-sanitaria.

Eppure afferma l'Istat "permangono numerosi problemi, dovuti probabilmente alla lentezza delle amministrazioni nel recepimento delle norme e alla scarsità di risorse finanziarie a disposizione dei governi locali competenti in materia sociale". Una delle conseguenze messe in evidenza dall'istituto di statistica è che "nel nostro paese il principale strumento di supporto alle persone con disabilità e alle loro famiglie è rappresentato dal sistema dei trasferimenti monetari, sia di tipo pensionistico sia assistenziale". Per il rapporto "perdura inoltre la carenza di servizi e assistenza formale da parte del sistema sociale e questo deficit ricade inevitabilmente sulle famiglie, che continuano a farsi carico della maggior parte delle attività di cura e di aiuto ai loro componenti in condizione di disabilità".

Quanto alle politiche sull'inserimento scolastico e lavorativo, esse affermano i ricercatori - "non hanno ancora conseguito pienamente gli obiettivi prefissati, come testimoniano i dati sui livelli di istruzione delle persone con disabilità, sensibilmente più bassi rispetto al resto della popolazione, e sul numero di occupati che non sono ancora in linea con il resto del paese". Del resto, il basso numero di quanti sono disposti a lavorare indica "una persistente sfiducia verso la reale possibilità di svolgere una vita lavorativa a causa delle limitazioni imposte dalla condizione di salute e delle barriere, culturali e ambientali, che si frappongono tra le persone con disabilità e il mondo del lavoro". Non va meglio su altri ambiti, come quello legato alle difficoltà nei trasporti pubblici, che disegnano un quadro in cui "la mancanza di autonomia costituisce un elemento di esclusione e marginalizzazione". Fra i pochi punti positivi, invece, l'Istat mette in rilievo che " il segmento giovanile si manifesta particolarmente vivace negli ambiti della partecipazione politica e dell'associazionismo, ma anche nell'utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione e dell'informazione".

I dati e le analisi presentate dal rapporto rendono evidente in definitiva, secondo l'Istat, che "la disabilità non è solo una condizione ineluttabile, frutto di problemi di salute, ma anche la conseguenza dell'interazione con un ambiente spesso ostile", richiamando così al ruolo e alla responsabilità delle politiche sociali, da finalizzare proprio all'abbattimento di ogni ostacolo al processo di inclusione delle persone con disabilità nel tessuto sociale. Il volume completo è disponibile sul sito web dell'Istat: http://www.istat.it/dati/catalogo/20100513_00. (ska)