Elezioni in UK: da Tuttoscuola, 3.5.2010 Nei confronti televisivi tra i tre candidati alla premiership nel Regno Unito si è parlato anche di scuola, sia pure brevemente, in un dibattito dominato dalle questioni economiche. Ciascuno di essi ha cercato di caratterizzare la posizione del proprio partito con una proposta, un'idea guida su cui puntare prioritariamente. Secondo David Cameron, il leader del partito conservatore dato per favorito nelle prossime elezioni in Gran Bretagna, occorre prima di tutto migliorare la qualità degli insegnanti. "Quando un alunno varca per la prima volta la soglia di una scuola", ha detto, "la cosa più importante che determinerà il suo successo scolastico non è il background familiare, o il curricolo, o il tipo di scuola, o l'ammontare delle risorse finanziarie, è l'insegnante". Perciò occorre che le scuole possano scegliere e premiare i migliori, ma anche allontanare quelli che non ottengono buoni risultati, e va ripristinata l'autorità del docente in classe. Il programma del liberaldemocratico Nick Clegg, l'uomo nuovo in questa competizione, critica i laburisti, ma anche i conservatori, per non aver saputo correggere il carattere selettivo e antipopolare della scuola, che continua a condannare gli alunni provenienti dalle classi sociali più deboli a un destino di povertà ed emarginazione. Per combattere questa tendenza Clegg propone di rifarsi ai migliori modelli europei, come quello svedese, di ridurre il numero di allievi per classe e di dare un sostegno finanziario, una sorta di buono studio (voucher), alle famiglie più povere. Il "manifesto" (programma) presentato da Gordon Brown contiene un puntiglioso elenco dei risultati ottenuti dai laburisti in 13 anni di governo in termini di miglioramento degli standard di apprendimento, riduzione della percentuale di low achievers, politiche del diritto allo studio. Per il futuro, contrapponendo la concretezza del programma dei laburisti alla genericità delle proposte fatte dagli avversari, indica alcuni precisi obiettivi, tra i quali la riforma del canale dell'apprendistato per almeno 70.000 destinatari all'anno, aperto alla continuazione degli studi a livello universitario, e il coinvolgimento di almeno il 75% dei giovani nei diversi percorsi di istruzione post-secondaria per il conseguimento di un titolo entro i 30 anni. |