Diplomati a 18 anni. da Tuttoscuola, 5.5.2010 Perché non accorciare il percorso scolastico per farlo concludere a 18 anni, consentendo ai ragazzi di accedere un anno prima all'università? Se ne è parlato a Milano, come riferisce il Corriere della Sera on line, in occasione di un convegno per le prospettive dell'istruzione secondaria. Il rettore dell'Università Bocconi che ospita l'incontro ha fatto la proposta di accorciare di un anno la scuola superiore: se ne potrebbero trarre benefici. "Un anno in meno di studi. Così i ragazzi si affaccerebbero al mondo universitario o professionale a 18 anni. Proprio come accade in molti Paesi europei». Insomma, una maniera per essere meno in ritardo". Il rettore ha citato il caso della Svizzera: là gli studenti dei Cantoni, dove si esce prima da scuola, non sono penalizzati rispetto a chi è rimasto un anno in più tra i banchi. Anzi, il contrario. Insomma, esempi ce ne sono, anche nel mondo anglosassone. Il segretario della Cgil-scuola, Mimmo Pantaleo, ha fatto osservare che accorciare i tempi scolastici non è semplice e che ci hanno già provato, senza successo Berlinguer e la Moratti, quando da ministri hanno studiato una riforma per la scuola. C'è chi ha fatto notare che i cinque anni di liceo sono preziosi e non bisognerebbe accelerare l'adolescenza. Se il problema è quello di allinearsi con l'Europa, si può pensare di mandare a scuola i ragazzi a 5 anni, ovviamente cominciando dalla primaria. Insomma l'anticipo morattiano esteso ai nati a tutto l'anno anziché a quelli entro il 30 aprile. Quattro anni di liceo? Scuola primaria a cinque anni? Se ne può parlare, ma c'è il rischio concreto che il dibattito sia accademico e senza sbocco, visto lo stato avanzato della riforma del primo e del secondo ciclo. Insomma, la proposta, bella o brutta che sia, sembra essere arrivata proprio fuori tempo massimo. |