L'intervento Bolzano, riforma rinviata Pasquale Almirante La Sicilia, 23.5.2010 L'assessore provinciale Sabina Kasslatter Mur ha ottenuto, il 19 maggio scorso, dal Miur l'ok all'applicazione in Alto Adige della riforma delle superiori a partire dall'anno scolastico 2011/12, con l'unica condizione che i nuovi diplomi dovranno essere assegnati comunque nell'a. s. 2014/15. In ogni caso Bolzano alle manchevolezze non deroga anche perché di questo riordino gelminiano ancora non c'è traccia nella Gazzetta ufficiale, né la Corte dei conti ancora si è pronunciata, e siccome lo Statuto speciale consente sei mesi di tempo dalla ufficializzazione perché la Provincia faccia sua la legge nazionale, l'assessora Ksslatter ha avuto vittoria su tutto il campo. Un anno in più per spiegare meglio alle famiglie a cosa vanno incontro i ragazzi nei nuovi ordinamenti e ai professori di capire bene cosa sta succedendo. Nella Provincia di Trento invece l'assessore ha proposto alle scuole un orario di 50 minuti, e non di 60, in modo da impiegare i cumuli dei 10 minuti residui per attività connesse al miglioramento dell'offerta formativa, compresa la quota per l'insegnamento della cultura e della civiltà locali. Scendendo oltre lo Stretto, l'Assemblea regionale siciliana ha approvato, nello stesso giorno, una mozione per rinviare di un anno l'applicazione della riforma del biennio della secondaria di secondo grado. Trattandosi di regione a Statuto speciale nulla osterebbe di attuare quanto a Bolzano si è ottenuto senza colpo ferire, né acidità complessive. Certamente qualcuno sibila che il Miur farebbe scattare la clausola di salvaguardia per cui i costi del rinvio non sarebbero più suoi, mentre si creerebbe una disparità normativa col resto della Nazione. Tuttavia se fosse così non si capisce perché a Bolzano sia possibile e a Palermo no. Tranne che sia una semplice esercitazione al voto, per dire che comunque i nostri deputati ci sono, l'attesa razionale zampilla ora nell'assunzione da parte dell'Ars delle sue responsabilità, anche di fronte alla marea di precari in via di licenziamento, delle famiglie e pure per i professori di ruolo le cui classi di concorso sono state stravolte |