Gelmini annuncia il piano “Italia 2020”: di A.G. La Tecnica della Scuola, 23.7.2010 Per il Ministro se i giovani hanno difficoltà a trovare un’occupazione è anche perché la scuola e l'università sono troppo distanti dal mondo del lavoro. Nel progetto già coinvolti i ministri Meloni e Sacconi. Polemiche per la scelta di confrontarsi, durante la tre giorni 'Dedalo 2010', solo con una platea giovanile di centro-destra. Il Governo sta lavorando su un grande piano di rilancio per i giovani: l’iniziativa si chiamerà “Italia 2020” e intreccerà scuola, formazione e lavoro. Ad annunciarlo è stato il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, nel corso di un dibattito svolto a Viareggio, nell’ambito della manifestazione 'Dedalo 2010' organizzata per il quinto anno consecutivo dai giovani che si identificano nel centro-destra. "Oggi ci vuole il coraggio non di lamentarsi - ha detto il Ministro - ma di dare soluzioni a problemi annosi che durano da troppo tempo: se c'è una situazione difficile è proprio quella dei giovani che faticano a trovare un’occupazione anche perché la scuola e l'università sono troppo distanti dal mondo del lavoro". Le basi del progetto interministeriale sarebbero già state create. E qualcosa anche avviato: lo stesso anticipo di un anno della possibilità di stipulare un contratto di apprendistato, in luogo dell’ultimo anno di istruzione obbligatoria, appare indirizzato in questa direzione. Ora, le intenzioni del responsabile del Miur, e di altri rappresentanti del Governo, solo quelle di rendere più flessibile la normativa “trasversale” anche nell’ambito della formazione post-diploma. "Col ministro Meloni e il ministro Sacconi - ha sottolineato Gelmini - stiamo lavorando ad un grande piano, all'Italia 2020, per fare incontrare due mondi, il mondo della formazione con il mondo del lavoro. Solo così la laurea cesserà di essere un pezzo di carta da esibire e varrà veramente qualcosa". In molti hanno pensato che il ministro dell’Istruzione si riferisse anche all’abolizione del valore legale della laurea, caldeggiata da tempo tra diversi parlamentari del centro-destra, oltre che dalle associazioni di industriali ed imprenditori. L’ipotesi è stata però a sorpresa bocciata, determinando ulteriori incertezze, la scorsa settimana direttamente dal premier Berlusconi. Durante il proprio intervento a Viareggio, la Gelmini, come pure il ministro delle Politiche giovanili, Giorgia Meloni, si sono lasciate trasportare dai giovani del Pdl che si dicono pronti a una ribellione contro i propri vertici, nel caso in cui la riforma dell’Università, nel successivo iter parlamentare, dovesse venire smorzata. La presenza di centinaia di giovani alla manifestazione, sempre secondo il responsabile del Miur, rappresentano però un segnale importante: "Sembra che esistano solo giovani che contestano nelle tv e sui giornali - ha sottolineato Gelmini - ma se abbiamo raggiunto la maggioranza, qualcosa vuol dire". Così la riforma accademica, al pari di quelle della scuola, che da più parti è stata ribattezzata "dei tagli", secondo la Gelmini invece sarebbe "dei giovani". I giovani studenti che, sempre secondo il ministro dell'Istruzione, non sarebbero stati tutelati in occasione delle ultime recenti proteste, anche in occasione degli esami in notturna, in ambito accademico: "io ho il massimo rispetto per chi protesta, ma credo che non debba farne le spese il corpo studentesco". Secondo la Gelmini alcuni insegnanti hanno reso impossibile "lo svolgimento degli esami e la regolarità degli appelli", perché "si lamentano del disegno di legge e si rifiutano di fare lezione". Il ministro ha aggiunto: "Credo che sia profondamente ingiusto. Si può essere legittimamente in dissenso ma - ha concluso - non si devono danneggiare gli studenti". Le parole del ministro non sono piaciute alle associazioni autonome o legate al centro-sinistra. Soprattutto perché il Miur aveva annunciato la presenza della Gelmini un contesto giovanile senza “alcuna connotazione di partito”. “Gli studenti d`accordo con la riforma, di cui parla una nota del Miur – ha detto Giorgio Paterna, coordinatore Uds - non sono altro che alcuni studenti di centro-destra riuniti in un campeggio. Gli studenti a cui dovrebbe prestare ascolto il Ministro sono quelli che hanno riempito le piazze in questi ultimi due anni e che, insieme ai ricercatori e alle altre componenti del mondo accademico, in queste settimane, si stanno mobilitando contro il ddl di distruzione dell`Università pubblica oggi in discussione nell`aula del Senato”. Entusiasti, invece, i giovani presenti all’iniziativa viareggina: secondo Giovanni Donzelli, presidente di Azione universitaria “con Dedalo smentiamo il luogo comune che vuole i giovani, soprattutto quelli vicini al centrodestra, distaccati dai temi dell’attualità e disamorati della politica”. |