UNIVERSITA'

Sapienza, esami a luce di fiaccola

Duecento studenti hanno sostenuto gli esami
tra le 21 di martedì e le 2 di mercoledì. Appelli contro i tagli

di Simona De Santis Il Corriere della Sera, 14.7.2010

ROMA - Fiaccole per illuminare la prima “notte bianca” della facoltà di Lettere. Alla Sapienza è stata una lunga notte: dalle 21 di martedì alle 2 di mercoledì mattina, oltre 200 studenti hanno sostenuto gli esami. Appelli di protesta contro i tagli all’università pubblica e contro le novità contenute nel ddl di riforma accademico all’esame del Parlamento. Cattedre nei corridoi, commissioni schierate e studenti pronti al colloquio: alle 21, arriva anche il rettore Luigi Frati che, inizialmente, si era detto contrario all’iniziativa.

IL SOSTEGNO DI FRATI – «Il rettore era scettico – spiega il preside di Lettere, Franco Piperno – Abbiamo avuto coraggio nel sostenere con gli studenti una scelta difficile e, ora, la compattezza di questa facoltà fa capire che c’è una base che chiede qualcosa e che conferisce maggiore forza al rettore stesso, per far valere le nostre richieste nelle sedi opportune». Da parte sua il Magnifico ribadisce la propria posizione: «Sto dalla parte dei ricercatori che lavorano e i ricercatori hanno approvato la mozione sottoscritta in Senato accademico: in una situazione di questo tipo, l'anno accademico non può iniziare». Professori e ricercatori, questi ultimi stanno ritirando la propria disponibilità a svolgere attività didattica, lanciano un allarme per l’inizio del prossimo anno accademico: «Sarà impossibile svolgere i normali corsi».

PRESIDI UNITI – Mercoledì 13 luglio, i presidi della Sapienza hanno sottoscritto un documento unitario in cui sostengono la protesta dei ricercatori: «Non è possibile sostenere l’offerta formativa prevista per il prossimo anno accademico – si legge nel documento – con grave danno per gli studenti, per le loro famiglie e per il Paese tutto. Si prevede che nei prossimi anni verranno soppressi numerosi corsi di studio e saranno fortemente ridotte le possibilità di accesso all’università pubblica». Sulla stessa posizione, gli studenti che hanno aderito agli esami in notturna. «L’università precipita nel buio ma le proteste si riaccendono – dice Elena Monticelli dell’associazione universitaria Link – organizziamo iniziative creative per sostenere la protesta e per spiegarne le motivazioni. Per questo abbiamo deciso di illuminare simbolicamente la nostra facoltà». Nei corridoi di Lettere, gli studenti non nascondono la soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa. Nonostante il caldo soffocante, e il gran viavai di telecamere. Qualcuno dice: «Esami più facili del previsto». Altri: «Tutt’altro, i professori erano più attenti del solito». Si registrano voti buoni, e qualche sufficienza. Samie Reza, studente di origini iraniane, ha agguanto un 18 all’esame di Drammaturgia musicale. Tutti i ragazzi presenti all’appello hanno aderito volontariamente. «Bloccare gli esami sarebbe stato un danno per tutti – commenta Anna Grazia Concilio, dopo aver ottenuto un 27 all’esame di Metodi della critica letteraria – invece così abbiamo dato un segnale importante, mai come adesso è fondamentale sostenere l’università pubblica e la ricerca». Gli studenti se ne vanno con la ricevuta di registrazione elettronica del voto d’esame (che ha sostituito i vecchi “cedolini”). Anche se, di norma, la formalizzazione (ufficiale) dell’esame – chiesta anche dal rettore Frati – avverrà solo mercoledì.

FACOLTA’ IN MOBILITAZIONE – Sempre alla Sapienza, in altre facoltà – Sociologia, Scienze della comunicazione, Economia, Ingegneria – si discute della possibilità di bloccare la didattica già da settembre: la volontà è stata confermata, martedì mattina, durante l’assemblea interfacoltà organizzata dai sindacati nell’atrio di Matematica. «Qualcosa si sta muovendo – conferma ancora il preside di Lettere, Franco Piperno – C’è stata solidarietà sulle motivazioni espresse da parte delle altre facoltà, ora aspettiamo qualcosa di concreto. Con gli esami al buio, abbiamo dato una visibilità immediata alle nostre richieste: a Lettere abbiamo difficoltà a tenere in piedi i corsi». Il preside Piperno, a tarda sera, parteciperà anche alle letture teatrali all’aperto organizzate dagli studenti (recitando un testo di Petrarca). Pochi minuti dopo, a notte fonda, le fiaccole si spengono sulla scalinata di Lettere, storico avamposto del movimento studentesco negli anni della contestazione: ma questa è un’altra storia.