GRUPPO DI FIRENZE

per la scuola del merito e della responsabilità

A proposito di etica professionale...

dal Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità, 30.7.2010

Discutendo di “aiutini” e di buonismo, di falsificazione dei voti e di blog lasciati liberi di fornire le soluzioni dei compiti d’esame, nonché di prove Invalsi svolte correttamente e di comportamenti definiti eufemisticamente “opportunistici”, abbiamo in definitiva affrontato dal punto di vista della scuola il tema dell’etica pubblica. In altri contesti, in cui la “rule of law” è molto più profondamente radicata nel costume, esiste anche, a rafforzarne e integrarne l’azione, una cultura professionale di cui i codici etici costituiscono una sintesi ampiamente condivisa. In Italia, invece, salvo errori, solo l’ADi (Associazione Docenti Italiani) e la Gilda degli Insegnanti (quest’ultima dopo molte esitazioni e quasi con imbarazzo) hanno adottato dei codici etico-deontologici o dei principi etici che dovrebbero quanto meno impegnare i loro associati.

Esiste poi da dieci anni un testo di legge che riguarda i doveri dei pubblici dipendenti in genere, ma contiene alcune fondamentali indicazioni valide anche per la scuola, nella quale, tuttavia, nessuno sembra interessato a farlo conoscere, a discuterne e a controllare che venga rispettato. Si tratta del Codice di Comportamento dei Dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, approvato dal Ministro per la funzione pubblica in data 1° dicembre 2000. E basterebbe che nelle scuole si discutesse su come applicare alle varie situazioni (verifiche, scrutini e esami in testa) i due passaggi seguenti, per far fare un grosso passo avanti alla coscienza professionale degli insegnanti italiani:

Art 1.1. I principi e i contenuti del presente codice costituiscono specificazioni esemplificative degli obblighi di diligenza, lealtà e imparzialità, che qualificano il corretto adempimento della prestazione lavorativa. I dipendenti pubblici [...] si impegnano ad osservarli all'atto dell'assunzione in servizio.

Art 2.1. [...] Nell'espletamento dei propri compiti, il dipendente assicura il rispetto della legge e persegue esclusivamente l'interesse pubblico; ispira le proprie decisioni ed i propri comportamenti alla cura dell'interesse pubblico che gli è affidato.
[...]

Testo integrale del
Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.