Bonanni successore di Scajola? di A.G. La Tecnica della Scuola, 24.7.2010 La prossima settimana Berlusconi annuncerà il nuovo ministro dello Sviluppo economico. Secondo il 'Coordinamento precari scuola' sarebbe un vero smacco: il leader sindacale fa carriera mentre 150.000 lavoratori della scuola vengono licenziati senza speranze per il futuro. Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, rimane in lizza per succedere a Claudio Scajola (dimissionario, il 4 maggio scorso) in qualità di nuovo ministro dello Sviluppo economico. L’eventualità riguarda anche la scuola. Andiamo a capire perché. La candidatura, sponsorizzata dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che avrebbe particolarmente apprezzato la politica del dialogo adottata dal sindacato di via Po in occasione degli emendamenti da apportare alla manovra Finanziaria, è tornata in auge, il 24 luglio, in corrispondenza di alcune dichiarazioni del Premier: il presidente del Consiglio ha infatti dichiarato che “la prossima settimana procederemo alla nomina del nuovo ministro dello Sviluppo economico”. In pole position per ricoprire l’importante posto rimasto vacante rimarrebbe Paolo Romani: l'attuale viceministro sembrava destinato a prendere il posto di Scajola all’indomani delle sue dimissioni, ma Berlusconi preferì di prendere lui stesso in mano il Dicastero. Un’iniziativa, quella del presidente del Consiglio, che, a pochi giorni dall’annuncio ufficiale del successore, manterrebbe in piedi la candidatura di Bonanni. La notizia che accosta il leader della Cisl ad uno dei ministeri più importanti del Governo non però è piaciuta ai precari della scuola. il 'Coordinamento precari scuola' ha infatti emesso un duro comunicato, attraverso cui sostiene che si tratterebbe di "un indiscutibile bel passo in avanti nella carriera che avviene mentre 150.000 lavoratori della scuola vengono rimandati, senza il minimo barlume di speranza per il futuro, indietro nel baratro della disoccupazione e della povertà". Secondo il Cps la notizia starebbe suscitando tra i lavoratori della scuola pubblica italiana "sgomento e profonda indignazione", soprattutto da parte di quei dipendenti (in larga parte non di ruolo) che avrebbero preferito una linea sindacale meno 'concertativa' verso la politica dei circa 8 miliardi di euro di risparmi decisi del governo per il solo comparto scuola attraverso la legge 133/08. A rendere i rapporti sempre più tesi tra associazioni e movimenti dei precari, ma anche Flc-Cgil e comitati di base, da una parte, e la Cisl sarebbero state le recenti penalizzazioni previste per docenti e personale Ata. E a poco è servito il fatto che il blocco triennale del contratto sia rientrato grazie al maxiemendamento approvato in Senato, Se la Cisl ha fatto sapere che “soluzioni più vantaggiose e di più immediata efficacia, per quanto auspicabili, non erano realisticamente perseguibili”, dall’altra i precari ritengono che gli accordi raggiunti con il governo" non li abbiano "minimamente tutelati. Come lavoratori della scuola – sostiene il Coordinamento dei precari della scuola - pretendiamo un'immediata risposta che confermi la veridicità o la falsità delle informazioni da noi ricevute: nel caso in cui la notizia venga confermata chiediamo le immediate dimissioni di Bonanni". Dimissioni che a questo punto arriverebbero contestualmente alla prestigiosa nomina. |