Bari, 17enne bocciato a scuola
si uccide lanciandosi sotto un treno in corsa

 Il Gazzettino, 19.6.2010

CORATO (19 giugno) - Nel gruppo degli amici aveva una personalità da leader, non aveva una fidanzatina, ma piaceva a molte ragazze, era allegro e spigliato, con l'hobby del computer e della chat: a 17 anni Claudio ha deciso di farla finita perchè è stato bocciato a scuola dove frequentava il quarto anno. E lo ha fatto ieri sera, a tarda ora, lanciandosi sotto un treno in corsa, dopo aver trascorso la serata con gli amici, dopo aver scherzato e riso con loro.

È successo intorno alle 22,20 a Corato, ad una quarantina di chilometri da Bari. Si è lanciato all'altezza del passaggio a livello di via Bagnatoio, in una zona isolata. È stato travolto dal treno delle Ferrovie Bari-Nord, partito dal capoluogo pugliese e diretto a Barletta. Il corpo del ragazzo è stato trascinato per un centinaio di metri. I poliziotti hanno interrogato il macchinista del treno che ha riferito di aver visto un'ombra di colpo e non aver fatto in tempo a mettere in atto alcuna manovra di emergenza. Gli investigatori hanno sequestrato la scatola nera del treno, che ora è a disposizione della magistratura.

Claudio ha trascorso la serata di ieri insieme con due amici, gli stessi con i quali era andato a vedere i risultati scolastici: «Non ha avuto nessuna reazione - hanno raccontato poi ai poliziotti che li hanno ascoltati nella notte - e per tutto il giorno ha continuato a scherzare e a ridere». Prima però che la serata terminasse, Claudio ha detto agli amici che doveva andare a dare la notizia della bocciatura ai genitori, due persone molto note e stimate di Corato. Invece percorrendo la strada che lo avrebbe riportato a casa ha maturato la terribile idea: farla finita. E lo ha fatto. Senza lasciare biglietti, senza un messaggio. Non aveva con sè neanche i suoi documenti.

Non vedendolo rientrare, i genitori lo hanno cercato e poi sono andati al Commissariato: qui gli agenti di polizia hanno capito. E hanno fatto vedere loro gli oggetti che il ragazzo aveva con sè. I genitori hanno riconosciuto il berretto di Claudio e sono scoppiati a piangere, abbracciandosi. Claudio frequentava il IV anno dell'Istituto tecnico commerciale di Corato. Era un ragazzo con l'argento vivo addosso. «Sono un ragazzo single che ama gli abiti firmati!!», aveva scritto di sè Claudio nel suo blog dove appare nelle sue foto con i capelli corti a 'spina', i grandi ray-ban a specchio e il sorriso dolce di un diciassettenne pieno di aspettative. Nelle feste amava fare il dj e così, nel tempo, gli avevano dato un soprannome: 'dj Squalo'.

Ora gli amici con questo nomignolo lo ricordano nel gruppo che hanno aperto su Facebook: a centinaia in poche ore, stupiti, affranti, svuotati. A scuola Claudio non era mai andato benissimo ma solo perchè non si applicava molto. «Recuperava sempre nelle ultime settimane», ricorda la dirigente dell'Istituto, Caterina Montaruli che stamane, appena appresa la notizia, sconvolta, ha voluto parlare con i due amici che erano con il ragazzo poco prima che fosse travolto dal treno. «Volevo abbracciarli», dice la professoressa. «L'anno scorso - ricorda ancora la donna - lo avevamo aiutato, quest'anno non è stato possibile».

Preside e amici concordano su una cosa: lo sapeva che sarebbe stato bocciato. Ma forse, in fondo in fondo, sperava di aver recuperato un po' nell'ultimo quadrimestre. Dj Squalo si è avviato verso casa. Forse gli sono venuti in mente quei passi di danza accennati nel pomeriggio abbracciando la mamma e ridendo, forse ha avuto timore di dare una delusione troppo grande ai suoi genitori. Perché? Non c'è risposta. Ora - come dice il sindaco di Corato, Luigi Perrone, amico del papà di Claudio - non è il giorno dei perché, è il giorno delle lacrime.