Riforma superiori, i regolamenti di A.G. La Tecnica della Scuola, 16.6.2010 Completato l’ultimo anello della “catena”: sul n. 137 della Gazzetta Ufficiale sono apparsi i regolamenti di attuazione dei rinnovati corsi liceali, tecnici e professionali. Gli effetti si vedranno già da settembre, ma solo sulle prime classi. Il puzzle si è completato: dopo due anni di tentativi e a quattro mesi e mezzo dalla sua approvazione in sede di Consiglio dei ministri, avvenuta lo scorso 4 febbraio, la riforma della scuola secondaria superiore diventa a tutti gli effetti Legge dello Stato. Portata a termine, lo scorso 1 giugno, anche la registrazione della Corte dei Conti, per la ratifica completa mancava infatti solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei tre distinti tesi normativi. E l’atto finale è stato compiuto: sulla Gazzetta del 15 giugno, la n. 137, sono infatti apparsi i regolamenti di attuazione dei rinnovati corsi liceali, tecnici e professionali. La pubblicazione sul G.U. è un passaggio indispensabile da un punto di vista formale, ma non pratico: diverse volte in passato l’attuazione di un riforma ha infatti preceduto la sua pubblicazione sul “libro-elenco” delle leggi statali. La sua pubblicazione comunque sancisce, una volta per tutte, l’avvenuto completamento dell’iter legislativo.
Le novità non riguarderanno però gli
studenti di tutti gli anni di corso: nell’immediato l’entrata in
vigore dei nuovi regolamenti interesserà solo poco più di un quinto
degli attuali studenti iscritti alle superori. Sono i 600 mila
studenti che a partire da settembre inizieranno la loro “avventura”
post-licenza media, partendo dalle prime classi degli istituti
superiori che si andranno a costituire nel prossimo anno scolastico. Ma la riforma significa anche tagli: per quasi tutti i corsi superiori è prevista una riduzione del 5-10% dell’offerta formativa settimanale. Una “mossa” che, unita ad altre, porterà non pochi risparmi alle casse dello Stato: basta dire che l’anno prossimo, del resto come il precedente e il futuro, spariranno ben 25.000 cattedre. |