Smetti di fumare?
Ti alziamo i voti

L'iniziativa di un preside in un istituto umbro

Alessandra Cristofari La Stampa, 1.6.2010

TERNI
Loro sì, ce l'hanno fatta. Ora non si rintanano più nei bagni della scuola a fumare di nascosto le sigarette comprate coi soldi della pizza. Sono Chiara, Viviana, Irene, studentesse dell'Istituto Tecnico Commerciale di Terni, che da tre mesi hanno detto addio alle bionde. Il preside glielo aveva promesso: niente fumo e voti più alti. Così hanno preso la palla al balzo e per alzare la media hanno scelto di bandire la nicotina dalla loro vita. Hanno accettato di farsi aiutare e in classe sono arrivati un oncologo, uno psicologo e una nutrizionista, che hanno spiegato loro i danni del tabagismo. Una lezione, una volta la settimana, con tanto di test finale a sorpresa. Così tra i banchi è comparsa una scatoletta elettronica per la misurazione del monossido di carbonio espirato dai polmoni nelle ultime ventiquattr'ore. Risultato: nessuno dei fumatori pentiti aveva bluffato.

Oltre a respirare meglio, gli studenti virtuosi si ritroveranno pertanto un voto più alto in pagella. All'inizio, a febbraio, a tentare di liberarsi dalla schiavitù del fumo erano in ventinove. Quelli che ce l'hanno fatta sono stati circa la metà ed ora sono loro, i censori più intransigenti. Tanto che all'illuminato preside della campagna antismoking hanno chiesto di installare sensori antifumo nei bagni della scuola, dove ad entrarci, fino a qualche tempo fa, si era accolti da barocche volute di fumo.

Quando gli esperti della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) hanno distribuito un questionario anonimo che fotografasse l'eventuale dipendenza dal fumo dei giovani studenti, il quadro che veniva fuori era apparso desolante. Dal sondaggio era emerso infatti che dei 1.527 studenti intervistati il 25 per cento fumava da almeno cinque anni. Il primo tiro, per tutti, era stato alle scuole medie. E nel 39 per cento dei casi la dipendenza era stata definita grave. Eppure, dopo nove incontri, dodici studenti dell'istituto ternano, stupendosi loro per primi di se stessi, sono riusciti a sconfiggere l'incurabile malattia di Zeno.

Soddisfatto il preside Giuseppe Metastasio, lo stesso che nel dicembre del 2008 aveva denunciato l'insegnante di italiano che aveva rimosso dal muro il crocifisso: «Un successo inatteso che dimostra come sia importante, soprattutto nella scuola, fare prevenzione». E mentre la Commissione Salute del Senato sta vagliando proprio in questi giorni la possibilità di estendere il divieto di fumo anche nei cortili degli istituti (attualmente per chi fuma in aula o nei corridoi ci sono multe da 27 a 222 euro), al Tecnico Commerciale di Terni si pensa già a come replicare l'iniziativa. Perché benessere e salute ritrovata non vadano in fumo.