Padova, "mercato nero" delle traduzioni al liceo: sufficienza a 5 euro

Sospensione fino a dieci giorni per sei studenti del Tito Livio
Famiglie contrarie al pugno di ferro adottato dalla scuola.

 Il Messaggero, 1.6.2010

PADOVA (1° giugno) - Copiare è un'attività ben conosciuta, programmata e articolata nella quale gli studenti si cimentano da tempo immemore. Ma al liceo classico Tito Livio di Padova i ragazzi hanno fatto di più: sono riusciti ad organizzare un vero e proprio "mercato nero" delle traduzioni di latino e greco da passare brevi manu (il metodo classico) o attraverso gli sms sul cellulare alla modica cifra di 5 euro. La sufficienza nel compito in classe era, ovviamente, assicurata.

I prezzi, chiaramente, cominciavano a salire se si voleva un voto più alto. Il mercato dei compiti era divenuto fiorente negli ultimi tempi al liceo, tanto attivo da essere pubblicizzato sfacciatamente su Facebook. Una mancanza di riservatezza costata cara a sei studenti, considerati i promotori dell'iniziativa, che sono stati sospesi da due a dieci giorni.

Il trucco, scoperto da alcuni insegnati, era in fondo semplice. Appena conosciuto il contenuto del compito in classe uno studente chiedeva di uscire, si accordava con alcuni colleghi di classi superiori in attesa fuori dall'aula e questi, dopo pochi minuti, consegnavano direttamente o attraverso telefonino il compito eseguito a regola d'arte. Scoperto il mercatino la scuola ha usato il pugno di ferro infliggendo pene diverse in relazione alle responsabilità degli studenti.

Genitori contro la punizione della scuola. Un intervento punitivo che non ha mancato di sollevare, reazioni di rabbia in alcune famiglie che ora meditano di impugnare i provvedimenti a carico dei loro figli.