SCUOLA

Lavoratori scuola domani a Roma contro manovra: Stop accanimento

Cisl, Uil, Snals e Gilda: i dirigenti pagheranno molto meno

  ApCOM, 14.6.2010

Quattro dei cinque sindacati più rappresentativi della scuola si sono dati appuntamento domani a Roma, presso il teatro Quirino, in via delle Vergini, per protestare contro il blocco del contratto e degli aumenti per anzianità previsti dalla manovra finanziaria varata dal governo: Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda-Unams manifesteranno, con una delegazione presente anche davanti al Senato, per quello che definiscono, nel manifesto di presentazione dell'iniziativa, "un accanimento verso una categoria che sta già pagando un alto prezzo alle politiche di contenimento della spesa".

Le preoccupazioni delle organizzazioni sono state confermate dalla relazione tecnica allegata manovra di governo: "Il personale della scuola - sostengono i quattro sindacati - non rivendica privilegi ma solo il diritto a essere trattato con equità. La scuola è un settore strategico, sul quale puntare per la ripresa e il rilancio della nostra economia: non può continuare a subire un'indiscriminata sottrazione di risorse". In base ad alcune stime emesse dagli stessi sindacati, il blocco delle anzianità triennale, che si aggiunge al mancato rinnovo del contratto, costerà ai lavoratori della scuola un pesante tributo sulla retribuzione, con conseguenze che si rifletteranno anche sui trattamenti previdenziali. Ad un collaboratore scolastico, il bidello, con 15-20 anni di anzianità ed uno stipendio lordo di 1.503 euro verrà corrisposta, qualora la finanziaria venisse approvata come è stata varata dal Cdm a fine maggio, una perdita lorda annua di 1.045 euro. Peggio ancora andrà agli insegnanti: un maestro di scuola primaria e dell'infanzia, sempre con 15-20 anni di servizio alle spalle ed uno stipendio mensile di 2.158 si vedrà sottratte 1.974 euro l'anno; un insegnante di scuola secondaria di primo grado, con la stessa anzianità ed una busta paga di 2.350 mensili, perderà 2.292 euro. Ad un docenti di scuola secondaria di secondo grado, che oggi percepisce 2.416 euro mensili, si ritroverà con 3.236 euro di mancati aumenti. "Sono cifre addirittura superiori a quelle che paga un dirigente con stipendio ben più alto, che su una retribuzione di 100mila euro ha una riduzione di 500 euro annui", concludono i sindacati.

Domani al teatro Quirino non ci sarà la Flc-Cgil: il sindacato di Pantaleo è comunque già sceso in piazza sabato scorso, sempre contro la manovra di correzione dei conti pubblici, assieme al sindacato confederale e chiederà ai dipendenti dalla scuola di scioperare il prossimo 25 giugno assieme a tutti i dipendenti pubblici. La federazione dei lavoratori della conoscenza chiederà, inoltre, ai lavoratori di inviare le loro buste paga al Governo "per testimoniare, se mai ce ne fosse bisogno, che i privilegiati sono da cercare altrove".

Continua, intanto, il blocco degli scrutini indetto dai sindacati di base (Cobas, Unicobas, Cub ed altri tra cui i coordinamenti dei precari): oggi solo a Romasono stati bloccati oltre mille consigli di fine anno (complessivamente sono oltre 10mila) obbligando i dirigenti scolastici a riconvocarli per metà settimana. Oggi i Cobas hanno manifestato davanti al ministero dell'Istruzione, oltre che davanti gli Uffici scolastici provinciali e regionali, per chiedere "alla ministra Gelmini (e al suo ispiratore Tremonti) - ha detto il suo portavoce Piero Bernocchi - che si cancellino i 41mila tagli e la Finanziaria-massacro , il blocco degli scatti 'di anzianità' e dei contratti, il furto delle liquidazioni e l'allungamento dell'età pensionabile, in particolare a 65 anni per le donne". Nella lista di rivendicazioni dei Cobas vi sono, inoltre, le richieste di "assunzione a tempo indeterminato dei precari, massicci investimenti nella scuola pubblica per il funzionamento degli istituti, l'annullamento della 'riforma' delle superiori, la restituzione a tutti del diritto di assemblea".