Lettera alla Gilda dall'Adida (Associazione Docenti Invisibili da Abilitare), 1.6.2010 Gentile prof. Di Meglio, Le scriviamo con qualche giorno di ritardo per ringraziare la Gilda dell’appoggio che ha inteso dare alla nostra associazione in occasione dell’audizione presso la VII Commissione cultura della Camera. Abbiamo in particolare potuto apprezzare la convergenza con le proposte che anche Adida ha presentato in audizione: a noi, come a voi, stanno a cuore la preparazione del corpo docente e proprio per questo è del tutto irragionevole oltre che antieconomico disperdere le competenze e l’esperienza maturata in lunghi anni di insegnamento da una parte degli insegnanti iscritti nelle graduatorie di III fascia. In prospettiva della prossima audizione presso la VII Commissione cultura del Senato (le convocazioni dovrebbero essere a breve) ci permettiamo di attirare l’attenzione sul fatto che i numeri attribuiti ai docenti di III fascia ricordati dal presidente on. Valentina Aprea risultano completamente fuorvianti. È infatti equivoco e, appunto fuorviante, parlare di 208.447 precari perché questo dato include anche “gli aspiranti una sola volta”, cioè coloro che in possesso dei titoli per insegnare hanno fatto domanda di inclusione, ma non sono in possesso di alcuna anzianità di servizio: detto altrimenti, la buona parte di questi non sono docenti, poiché non hanno mai insegnato. L’altra inesattezza, se possibile ancor più grave, emersa durante la discussione in VII Commissione cultura della Camera è quella che si vorrebbe attribuire ai docenti di III fascia in possesso del titolo di servizio minimo di 360 gg (maturati in due anni scolastici e corrispondenti a 24 punti) la richiesta di considerare questo stesso servizio come requisito privilegiato per entrare di diritto all’anno di tirocinio formativo attivo (TFA) e “accedere stabilmente all’insegnamento”. “Il servizio – ha ribadito l’on Aprea – non può essere considerato come sostituzione della selezione”. L’Adida non ha mai chiesto che gli anni di servizio prestato sostituiscano la selezione: questa è prevista e necessaria alla fine dell’anno di TFA in occasione dell’esame di Stato con valore abilitante. Obbligare docenti con anni e anni di servizio a sottoporsi ad un’ulteriore pre-selezione, oltre all’esame di Stato finale, per poter frequentare il TFA, è invece del tutto inaccettabile ed esporrebbe il Ministero, come ha correttamente paventato un’autorevole esponente della stessa Commissione cultura, a un costosissimo contenzioso. Nel ringraziarvi ancora dell’appoggio e dell’attenzione l’occasione ci è gradita per porgere i nostri più cordiali saluti.
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