Al varo la riforma del calendario. La novità in vigore già da settembre
Il provveditorato: "Una pausa è importante. Fa bene agli allievi e al turismo"

Scuola, la svolta del Friuli
settimana bianca per legge

Luigi Bolognini, la Repubblica 4.1.2010

MILANO - Scuola chiusa causa neve. Un cartello che dal febbraio del 2011 si potrebbe trovare sui portoni di licei, medie ed elementari in Friuli Venezia Giulia. E non nel senso di abbondanti precipitazioni che bloccano le lezioni. La Regione autonoma sta varando una piccola rivoluzione dei calendari scolastici: l'anno 2010-2011 inizierà 4-5 giorni prima del previsto. E finirà 2-3 giorni più tardi per ricavare - a metà febbraio - una settimana di vacanze.

Destinazione d'uso di queste ferie, tutte quelle possibili, come si conviene a una vacanza da scuola, ma l'idea - e la speranza - è che le si usi per andare a sciare: tra Dolomiti e Alpi Carniche e Giulie la regione offre località come Tarvisio, Forni, Ravasceletto e Piancavallo, che restano innevate fino a primavera.

L'idea è venuta ad alcuni consiglieri della maggioranza di centrodestra: hanno presentato un ordine del giorno che la giunta ha approvato durante il varo della locale Finanziaria 2010, impegnandosi quindi a renderlo esecutivo dal prossimo anno scolastico.

"Solo in Italia abbiamo una sosta estiva dalla scuola così lunga - spiega il primo firmatario, Roberto Asquini, del gruppo misto - meglio accorciarla e avere pause più sfruttabili durante l'anno. Una settimana di riposo a febbraio sarà utile agli studenti, ma anche al turismo e all'economia perché porterebbe sulle nostre montagne le famiglie. E, per il clima che abbiamo, rubare qualche giorno a giugno e settembre non penalizzerà le nostre località marittime".

Il modello, neppure nascosto, è quello della Mitteleuropa, regione di cui il Friuli si sente idealmente parte. In Germania d'estate si sta a casa per meno di due mesi, il resto è spalmato durante l'anno tra autunno, febbraio, Pasqua e fine primavera, ma lasciando a ogni Land la possibilità di adattarsi a clima e tradizioni locali.

Un'idea che già il Trentino, tanto per restare in una zona d'Italia che guarda sempre con attenzione all'Europa di lingua tedesca, ha già adottato e che entrerà in vigore nel 2010-2011, che quindi si preannuncia come l'anno della rivoluzione dei calendari, almeno per quanto riguarda le zone d'Italia che godono di uno status autonomo. Il resto del Paese è fermo alla intenzione annunciata nel 2007 (un'era politica fa) da Rutelli e Fioroni di rendere molto più flessibili i ritmi e i tempi delle vacanze, non solo scolastiche, degli italiani. Ma poi tutto era restato appunto un'intenzione.

In Friuli invece l'idea sta marciando. "Dobbiamo ancora fare alcuni passi tecnici - dice l'assessore all'Istruzione, Roberto Molinaro - ci sono comunque scadenze da rispettare come le date degli esami nazionali. Dobbiamo parlarne con l'Ufficio scolastico regionale". Dalla cui responsabile, Daniela Beltrame, arriva un via libera di massima: "Studiando bene il calendario gli spazi ci sono. Può essere importante dare ai ragazzi un momento di sospensione e di recupero psicofisico in quel periodo".

Plaude all'idea anche un'ex campionessa di sci, nonché mamma, come Daniela Zini: "Anzi, spero che sia solo un inizio. L'ideale sarebbero tre settimane, almeno in certe zone. Io che ho tirato su tre figli so bene che fatica, e che spesa pazzesca, è fargli conciliare sci e studio. Per com'è organizzata adesso la scuola l'attività fisica è decisamente penalizzata, senza capire che fisico e mente, nell'età della crescita, sono spesso una cosa sola. Tempo fa avevo collaborato col ministero della Pubblica istruzione per cercare di risolvere il problema, ma quegli stimoli non vennero raccolti". Ora la soluzione potrebbe arrivare dagli enti locali.