Intervista alla deputata trentina Letizia De Torre
Replica da parte del da l'Adige del 20.1.2010 Come Coordinamento docenti degli Istituti Professionali di Stato in Provincia di Trento, ci sentiamo in dovere di smentire punto per punto le affermazioni rilasciate dalla deputata trentina De Torre nella sua intervista sul quotidiano “l’Adige” il giorno 12 gennaio u.s. 1) “Per il governo prima vengono i tagli, poi i contenuti, da noi si lavora prima di tutto sui curricula” . Allora diciamo che in Trentino i tagli, indubbiamente superiori a quelli previsti dalla riforma Gelmini, saranno realizzati proprio tramite il lavoro sui curricula, sui piani di studi e sul monte ore annuo delle lezioni. Il prioritario lavoro sui curricula è stato pertanto strumentale ai tagli!! 2) “Autonomia scolastica da noi il 25% dell’orario contro il 20% nazionale”. A quest’osservazione siamo in grado di ribattere che lo schema di regolamento degli Istituti Professionali di Stato, che Dalmaso ed evidentemente De Torre, non vogliono recepire prevede coefficienti di flessibilità superiori, sia al biennio, che al triennio, proprio per consentire una progettazione di percorsi formativi mirata sulle peculiarità locali, nonchè una personalizzazione dei percorsi stessi sulle specifiche esigenze dell’utenza. 3) “La scuola superiore ha bisogno di un riordino”. L’ordinamento degli Istituti Professionali di Stato è stato oggetto di profonde innovazioni prima, nell’anno 1992 e poi nel 2000. Già da parecchi anni negli istituti professionali si applicano con efficacia infatti metodologie innovative ispirate ad una didattica di tipo laboratoriale, stage a valenza orientativa e professionalizzante, attività formative progettate in partenariato con Enti e imprenditori locali ecc; e non solo nell’ambito della cosiddetta “terza area”. Lo schema nazionale di regolamento degli istituti professionali conferma tale impostazione metodologica-didattica. Riordino, comunque, non vuol dire soppressione!!!!! 4) “In Trentino se c’è una razionalizzazione verrà reinvestita nella scuola”. Considerate le recenti delibere della Giunta Provinciale e del Dirigente del Servizio Istruzione, che hanno previsto una consistente destinazione di fondi al settore della Formazione Professionale, ci sentiamo di domandare alla deputata: “I risparmi ottenuti saranno reinvestiti nella scuola pubblica o piuttosto in quella gestita da Enti privati, che al momento, peraltro, non hanno ancora ottenuto un riconoscimento della parificazione scolastica?”. 5) “La Costituzione prevede che istruzione e formazione professionale siano gestite dalle Regioni. Gli Istituti statali sono un’anomalia”. Ci sembra che la deputata, considerato anche il suo ruolo istituzionale, necessiti urgentemente di un corso di formazione di Diritto Amministrativo e Costituzionale. Se fosse interessata, senza scomodare il nuovo Centro per la formazione continua e l'aggiornamento del personale insegnante, istituito di recente a Rovereto, potremmo organizzarle un intervento ad hoc ricorrendo ad uno dei tanti qualificati docenti di Discipline Giuridiche ed Economiche impiegati nei nostri istituti professionali. La invitiamo comunque a documentarsi leggendo l'articolo 13 della legge 2 aprile 2007, n. 40 che così recita: “il secondo ciclo si articola nel sistema di istruzione secondaria superiore - composto dai licei, gli istituti tecnici e gli istituti professionali - e nel sistema di istruzione e formazione professionale dì competenza delle Regioni”,; ripartizione di competenze legislative peraltro confermata dal recente parere (9 dicembre 2009) del Consiglio di Stato sullo schema di regolamento n. 134 relativo agli Istituti Professionali (sui quali, guarda caso, sta legiferando lo Stato e non le regioni), inviato alla VII Commissione della Camera, alla quale la deputata De Torre partecipa con il compito di rappresentare gli interessi della collettività dei cittadini, e non degli Istituti Salesiani o delle Acli.
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