Adolescente si inventa un orco rapitore
per giustificare le assenze a scuola

di Stefano Giuntini da lo Schermo, 30.1.2010

LUCCA, 30 gennaio - Chi non ha mai inventato qualche bugia, in giovane età, per giustificare il fatto di aver marinato la scuola? Però a tutto c'è un limite: una ragazza di 16 anni è arrivata addirittura a crearsi un "orco immaginario" di fronte alla Polizia che, dopo una denuncia contro ignoti e una serie di indagini che confutavano la sua storia, l'ha portata a "confessare" che era tutta una bugia per coprire le sue assenze scolastiche.

Vediamo com'è andata: all’ ufficio denunce della Questura si è presentata una 16enne, residente nella Piana che, accompagnata dalla madre, ha sporto denuncia contro ignoti per un fatto dai contorni foschi, ossia ha raccontato che da qualche settimana, mentre si recava a scuola (frequenta un istituto superiore di Lucca) era stata avvicinata da uno sconosciuto, di 40/45 anni, che le aveva intimato di seguirla.

Al suo rifiuto, l'uomo le aveva mostrato un coltello e l'aveva costretta a seguirla, inizialmente per un giro in centro - in via Fillungo - e poi con l'auto l'aveva accompagnata a casa.

Il fatto, a sentire la teenager, si era ripetuto ogni 3 o 4 giorni, e durante il tragitto l'uomo aveva dimostrato di conoscere a fondo la composizione e le abitudini della famiglia della ragazzina.

La Polizia aveva dunque seguito l'iter: la denuncia era stata raccolta da un ispettore donna, per metterla più a proprio agio, poi l'indagine era stata affidata alla Squadra Mobile, che aveva iniziato a scandagliare ogni piega del racconto della 16enne, chiedendole anche se l'uomo avesse tentato approcci con lei e ricevendo come risposta che c'era stato un tentativo di baciarla, e che al suo rifiuto l'individuo non aveva insistito.

La 16enne era stata risentita, più in dettaglio, da un sostituto Commissario della Squadra Mobile, specializzato in indagini di questo tipo, mentre la madre era stata ascoltata separatamente per appurare se vi fossero stati motivi di odio o di vendetta contro la propria famiglia.

Alla ragazza sono state mostrate anche numerose foto di persone con caratteristiche simili al fantomatico sequestratore; fino a che, dopo alcune ore di interrogatorio cui, con le dovute cautele, il personale specializzato (che ha anche frequentato corsi appositi nelle scuole della Polizia di Stato) ha evidenziato che vi erano delle contraddizioni nel racconto e nei riscontri forniti dalla 16enne.

E così, alla fine, il casatello di carte è crollato: la giovane ha ammessofra le lacrime di essersi inventata tutto perché non voleva più andare a scuola, facendo tirare un bel sospiro di sollievo sia alla madre che agli investigatori della Squadra Mobile, preoccupati che un “orco” del genere potesse davvero minacciare gli adolescenti lucchesi.

Adesso la vicenda sarà segnalata - a titolo informativo - alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Firenze.