Miur: nessun problema
per l’inglese “potenziato”

di A.G. La Tecnica della Scuola, 20.1.2010

La conferma dell’adozione delle cinque ore dedicate alla lingua d’Oltre Manica è giunta dal Miur dopo i dubbi espressi nelle ultime ore da alcuni organi di stampa: laddove lo richiedono le famiglie e non vi sia un docente di ruolo che insegna una delle altre lingue comunitarie (francese, spagnolo e tedesco) la legge troverà piena applicazione. Come anche ribadito dal Consiglio di Stato.

Il 19 gennaio il ministero dell’Istruzione ha confermato che nel prossimo anno scolastico il cosiddetto inglese “potenziato”, il modulo d’insegnamento da impartire alla secondaria di primo grado sulla base di ben cinque ore settimanali anziché tre tradizionali, si farà. La precisazione è avvenuta dopo che alcune interpretazioni degli organi di stampa avevano messo in dubbio questa possibilità riferendo delle difficoltà di attuazione. A scanso di equivoci, viale Trastevere ha così spiegato “che si tratta di ipotesi infondate”.

Il Miur ha riferito quindi che anche la recente Circolare ministeriale sulle iscrizioni alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado per l’a.s. 2010/2011, per l’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico rimanda al regolamento in vigore: si tratta di quello per il primo ciclo d’istruzione che, all’art. 5, comma 10 prevede, per la scuola media, che “a richiesta delle famiglie e compatibilmente con le disponibilità di organico e l’assenza di esubero dei docenti della seconda lingua comunitaria, è introdotto l’insegnamento dell’inglese potenziato anche utilizzando le 2 ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria o i margini di autonomia previsti”.

E’ bene precisare che se si eccettua qualche eccezione, dovuta all’intuito (o la fortuna) di quei dirigenti scolastici che non aveva applicato la “sospensiva” del Tar dell’estate scorso, in attesa proprio della sentenza del Consiglio di Stato, nell’a.s. in corso la norma non è stata ancora adottata. Da settembre tutti si dovranno adeguare.

Rimane quindi confermato che saranno almeno due condizioni essenziali per l’attuazione dell’inglese cosiddetto “potenziato”: che venga richiesto dalla maggior parte delle famiglie degli studenti che compongono la classe e che la scuola non disponga di docenti di ruolo che insegnano la seconda lingua comunitaria (francese, spagnolo e tedesco). In assenza di anche uno di questi requisiti le due ore andrebbero così ad una di queste ultime tre lingue. “Dunque, in presenza delle condizioni previste – ha concluso il ministero dell’Istruzione - , le richieste delle famiglie di ottenere l’insegnamento d’inglese potenziato, presentate in sede d’iscrizione, potranno essere soddisfatte”.

A dare il via libera a questa interpretazione era stato lo scorso settembre il Consiglio di Stato, dopo che quasi 300 professori di francese, spagnolo e tedesco in servizio in tutta Italia avevano impugnato il nuovo modello d’insegnamento: l’Ordinanza 4291/2009 aveva respinto “l'istanza cautelare proposta in primo grado” e messo fine alla questione. Riaperta negli ultimi giorni. Ma ora il Miur ci dice che si trattava di indiscrezioni del tutto infondate.