Scuola

Cobas, Gilda e Cgil si mobilitano contro riforma

12 marzo sciopero comitati base anche per apprendistato 15 anni
Venerdì assemblee blocca-lezioni e a febbraio sciopero 'bianco'

  ApCOM, 23.1.2010

Roma, 23 gen. (Apcom) - Il mondo della scuola di nuovo in piazza. In risposta all'introduzione da settembre della riforma della scuola superiore e alla volontà del governo di anticipare l'immissione dei giovani nel mondo del lavoro, attraverso l'emendamento Cazzola approvato in settimana dalla commissione Lavoro, una parte dei sindacati della sccuola ha deciso di mobilitarsi attraverso iniziative proprie: mentre Flc-Cgil e Gilda programmano forme di protesta da attuare direttamente nelle scuole, i Cobas hanno proclamato per venerdì 12 marzo lo sciopero generale dell'intero comparto contro quello che definiscono un vero e proprio "massacro della scuola".

La contestazione dei comitati di base prevede, oltre all'astensione dal lavoro, anche una manifestazione nazionale a Roma: gli organizzatori hanno già comunicato che il corteo sarà guidato da una rappresentanza delle decine di migliaia di precari del settore istruzione. Secondo Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas, il personale non di ruolo è quello che maggiormente risentirà della politica dei tagli e delle riforme imposta dal governo: "i precari sono anche quelli che - dichiara il leader dei comitati di base - in questi mesi si sono battuti coraggiosamente in difesa della scuola pubblica, della qualità dell'insegnamento e del loro posto di lavoro".

Sono diversi i motivi che hanno portato alla decisione di incrociare le braccia il prossimo 12 marzo: oltre alla richiesta per l'ormai scontato avvio, dal prossimo 1° settembre, della "micidiale riforma delle superiori", i Cobas contestano anche le riduzioni di organico, il 'decreto Brunetta' sulle nuove fasce di reperibilità di sette ore anzichè 4 (in vigore dal 4 febbraio) e il ddl Aprea sul nuovo stato giuridico ed economico dei docenti. Chiedono, inoltre, di innalzare l'età dell'obbligo scolastico e l'assunzione di circa 10.000 precari su tutti i posti disponibili.

Rivendicano, poi, maggiore "democrazia sindacale nelle scuole e la restituzione a tutti del diritto di assemblea" poiché ad oggi i sindacati minoritari non hanno la possibilità di organizzare riunioni in orario di servizio (a meno che non vi siano eletti Rsu nell'istituto).

"Ormai non passa giorno - commenta Bernocchi - senza che l'attacco alla scuola pubblica e il suo progressivo immiserimento e smantellamento proseguano il loro distruttivo percorso, tracciato da un governo che, accelerando sulla scia di quanto fatto da Berlinguer, Moratti e Fioroni, vuole togliere ogni centralità alla istruzione pubblica, considerata una spesa improduttiva da ridurre brutalmente".

Il portavoce dei Cobas contesta, infine, l'emendamento, approvato ieri, all'interno del ddl sul lavoro collegato alla Finanziaria che anticipa a 15 anni la possibilità di fare apprendistato: "questo sciagurato articolo - sottolinea Bernocchi - permetterebbe di considerare l'apprendistato come adempimento dell'obbligo scolastico e incentiverebbe clamorosamente l'uscita dalla scuola a 15 anni, mentre la politica istituzionale dovrebbe piuttosto porsi il serio problema dell'innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni".

Secondo Bernocchi "ce ne è quindi abbastanza per chiamare docenti ed Ata ad una lotta decisa e a tutto campo, sollecitando anche - conclude - la mobilitazione degli studenti e di tutto il popolo della scuola pubblica". La protesta dei Cobas contro le ultime decisione prese dal governo sul fronte dell'istruzione non sarà isolata. La prossima settimana, venerdì 29, la Gilda adotterà negli istituti delle assemblee del personale durante le prime ed ultime due ore di lezione.

Con questa singolare forma di 'ostruzione' (comunque legale perchè i sindacati hanno diritto a non più di due assemblee al mese per un massimo di quattro ore), il sindacato coordinato da Rino Di Meglio, fortemente contrario all'introduzione già da settembre dei nuovi quadri orari e programmi nei licei, tecnici e professionali, è di creare seri problemi allo svolgimento della didattica sino a "paralizzarla".

Anche la Flc-Cgil, che da una decina di giorni ha proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale della scuola pubblica, non starà a guardare: per l'intero mese di febbraio negli istituti del Friuli-Venezia Giulia il sindacato di Mimmo Pantaleo ha proclamato la sospensione di tutte le attività aggiuntive alla didattica (progetti, ripetizioni, ecc.) da parte di tutto il personale in servizio. Ed iniziative analoghe sono allo studio anche in altre regioni.