IL CALCOLO DEI CREDITI SCOLASTICI

Maturità, il "cento" impossibile

Norme più severe per il voto finale, e tra due anni sarà anche peggio

Raffaello Masci, La Stampa 30.1.2010

Fine dei bravissimi e dei supersecchioni. Prendere 100 centesimi alla maturità e fare l’en plein sarà molto ma molto più difficile di un tempo.

I bravi saranno tanti, i talenti pure, ma il botto finale, chi proprio volesse farlo, dovrà conquistarselo con grande fatica a iniziare dal terzo anno delle superiori. Il nuovo regolamento sulla valutazione degli allievi, entrato in vigore alla fine della scorsa estate, impone - infatti - criteri assai stringenti nell’attribuzione del voto di maturità. In linea di principio dà più importanza al profitto degli ultimi tre anni e alle prove scritte, considerate più «oggettive», rispetto alla prova orale, potenzialmente influenzabile da fattori caratteriali.

Ma andiamo per ordine. Intanto essere «ammessi» all’esame non sarà affatto scontato. Un tempo bastava un viatico accordato generosamente dal collegio docente, poi si è passati alla formula più severa che imponeva la media del sei. Ora il percorso si fa ancora più arduo: occorre avere almeno la sufficienza in tutte le materie, senza poter compensare un voto scadente con un altro più lusinghiero. Inoltre a fare media concorreranno anche i voti di educazione fisica e di condotta: chi fa il cretino tutto l’anno - insomma - non fa la maturità. Va da sé, poi, che non ci debba essere neppure il più piccolo debito formativo che non sia stato saldato.

Quanto alla valutazione finale, risulterà - come già accade - dalla somma di una serie di segmenti che però, con le nuove norme, avranno un peso ridistribuito. Il profitto degli ultimi tre anni (il cosiddetto «credito scolastico») fino a ieri produceva fino a un massimo di 20 punti, ora ne acquista altri 5, per un totale di 25 ( e gli studenti che oggi fanno il terzo e quarto anno e hanno i crediti calcolati per 20 punti, vedranno questo valore riparametrato su 25). Le tre prove scritte potranno apportare un massimo di 15 punti l’una (45 in totale), mentre l’importanza del colloquio viene ridimensionata: da 35 a 30 punti. Per quanto riguarda il bonus di 5 punti, a discrezione della commissione, poteva essere assegnato solo a chi avesse raggiunto almeno 70 punti sommando i risultati delle varie prove d’esame. Ora c’è un ulteriore giro di vite: i 70 punti restano, ma ci devono essere almeno 15 punti di credito scolastico.

Quest’ultimo viene calcolato secondo delle complicate tabelle che tengono conto dei voti finali riportati al terzo, quarto e quinto anno delle superiori. Ma - in linea generale - si può dire che per avere almeno 15 punti non bisogna mai scendere sotto al media del 7, e per averne 25 occorre stare oltre l’8. Un eccellente studente che abbia la media del sette e mezzo - per dire- non ha alcuna possibilità di arrivare a 100/100, neppure se fa un eccellente esame.