le famiglie mandano prima i figli alle elementari per tagliare le spese

Scuola, tetto del 30 per cento a tutti gli stranieri. «L'anticipo va rivisto»

Migliaia di bambini anticipatari (circa 4 mila, il 4-5 per cento del totale),
la maggior parte figli di immigrati

Annachiara Sacchi, Il Corriere della Sera 27.1.2010

MILANO - Arrivano in classe a cinque anni e mezzo. E non sono pronti. Qualcuno «si fa ancora la pipì addosso», molti «non conoscono una parola di italiano». Si chiamano anticipatari. E in Lombardia sono troppi, denuncia il direttore scolastico regionale, Giuseppe Colosio. Figli di stranieri, soprattutto, che per ragioni economiche vengono spostati appena possibile dalla costosa materna alla quasi-gratuita elementare. Emergenza. Tanto da far commentare: «L’anticipo, almeno nel nostro territorio, va rivisto». Tavolo tecnico sulle iscrizioni, lunedì. Colosio e i provveditori provinciali. Gli argomenti affrontati: il tetto degli stranieri per classe (e le sue deroghe «in casi eccezionali»), la riforma delle superiori, i licei sovraffollati. Questioni non da poco. Ma Colosio insiste sull’anticipo: «Il principio è giusto, l’applicazione è sbagliata. Questo strumento troppo spesso viene usato in modo indiscriminato da famiglie a basso reddito che sperano di risparmiare inserendo i figli nella scuola dell’obbligo».

Migliaia di bambini anticipatari (circa 4 mila, il 4-5 per cento del totale), la maggior parte figli di immigrati. Una novità, per la scuola lombarda, storicamente poco propensa «alla fretta». Ma con la crisi, «e con le difficoltà economiche degli immigrati, abbiamo avuto un record di iscritti anzitempo ». Conseguenza: «Gli istituti sono in difficoltà». E conclusione: «Sul tema serve una profonda riflessione».

Un confronto costante. Anche sulle quote: il direttore ha istituito una «una task force» per programmare la distribuzione degli alunni stranieri nelle classi. Il testo a firma di Colosio, che ha recepito quello del ministro Gelmini, precisa: «Il numero degli alunni stranieri non può eccedere il 30 per cento degli iscritti in ciascuna classe. Deroghe in aumento o in diminuzione rispetto al limite stabilito potranno essere autorizzate dall’ufficio scrivente in casi eccezionali, debitamente documentati».

Nessun riferimento agli studenti stranieri nati in Italia (cosa che ha già scatenato non poche polemiche) e a una loro eventuale esclusione dal tetto stabilito. La circolare «lombarda » prosegue: «I dirigenti degli uffici provinciali cureranno il coordinamento delle azioni di redistribuzione e, eventualmente, di riorientamento degli alunni la cui iscrizione non sia stata accettata dall’istituzione scolastica prescelta, in quanto eccedente i limiti di capienza stabiliti». Colosio spiega: «Ci siamo adeguati alle norme ministeriali, non siamo più restrittivi. Anzi, terremo presente l’elemento dei bimbi nati in Italia e ascolteremo le richieste delle famiglie». In settimana sono in programma nuovi incontri a Cremona e Mantova. Poi sarà la volta di Milano. La città con il più alto numero di ragazzini stranieri. E di scuole «ghetto».