In un paese che aspira a essere «potenza turistica», in un'epoca di scambi, viaggi, migrazioni, nelle scuole la Geografia perde ore. E non ci salverà il navigatore Non basta il Tom Tom Riccardo Canesi*, La Stampa 28.1.2010 In un Paese dalla scarsa cultura geografica, che è concausa poi della devastazione ambientale sotto gli occhi di tutti, è agghiacciante constatare come, nella Riforma della Scuola Secondaria Superiore che il Governo vuole introdurre dal prossimo anno, la Geografia venga ulteriormente ridimensionata per non dire quasi eliminata. In un’epoca di globalizzazione imperante, di scambi commerciali sempre più intensi tra tutti i luoghi del mondo, di viaggi sempre più frequenti da parte di tutti, di migrazioni più o meno forzate, di conflitti che ci riguardano sempre più da vicino, di compromissione quasi irreversibile dell’ambiente naturale, le ore e l’insegnamento di questa materia semmai avrebbero dovuto essere aumentate. Al contrario, il ministro della Pubblica Istruzione, in un Paese che ne vedeva già molto ridotto l’insegnamento rispetto a tutti gli altri Paesi avanzati, ha deciso di eliminarla dagli Istituti professionali alberghieri e Turistici, dagli Istituti Nautici (!?) e di confinarla solo al primo e secondo anno nei Tecnici Commerciali. In compenso nei Licei continuerà a essere insegnata nei primi due anni da non specialisti. È sconvolgente pensare che in una delle più grandi «potenze turistiche» del mondo che a detta del ministro Brambilla, vuol tornare a primeggiare e a raggiungere il 20% del Pil (!?), si preparino operatori senza un minimo insegnamento della Geografia Turistica! La ciliegina sulla torta è data poi dal nuovo indirizzo «logistico» (quindi dei trasporti) degli Istituti Tecnici in cui la materia non compare. Come può un Paese pensare di rimanere competitivo, di formare giovani aggiornati con una cultura globale e della sostenibilità, di mantenersi civile se preclude alle nuove generazioni un insegnamento moderno e interdisciplinare che aiuta a ragionare sulla sempre maggiore complessità del nostro pianeta? Non basterà un Tom Tom a salvarci la vita.
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