Scuola

Ass. laiche: Miur cancella
valide alternative religione

Uaar: clericalizzano istruzione pubblica. Pronto sportello Sos
Pronte lettere da inviare a dirigenti istituti e un volantinaggio

  ApCOM, 28.1.2010

Roma, 28 gen. (Apcom) - Alle associazioni laiche non piacciano le indicazioni comunicate nei giorni scorsi alle scuole dal ministero dell'Istruzione in base alle quali non sarebbe più esplicitamente indicata la possibilità di svolgere l'ora alternativa all'insegnamento della religione cattolica attraverso attività formative. Dopo i rilievi mossi negli scorsi giorni dalla Flc-Cgil, stavolta a protestare è l'Uaar, Unione degli atei e degli agnostici razionalisti, secondo cui "il cattolicissimo ministro Maria Stella Gelmini continua a dare battaglia all'ora alternativa all'insegnamento della religione cattolica" dimenticando di indicare "ai genitori degli alunni più piccoli che non fanno religione a scuola" la possibilità di svolgere "attività didattiche e formative".

Le critiche dell'associazione, rese pubbliche attraverso un comunicato, riguardano la nota Miur, firmata dal direttore Generale Mario Dutto ed inviata il 21 gennaio a tutti i presidi e i responsabili dell'istruzione a livello locale, con cui viale Trastevere ha comunicato "le attività alternative all'insegnamento della religione cattolica": l'Uaar fa notare che, a tale scopo, il modulo risulta "lievemente modificato" perchè sono indicate solo le "attività individuali o di gruppo con assistenza di personale docente" e "non frequenza della scuola".

Secondo l'associazione, che difende il principio di pari opportunità nelle istituzioni per tutti i cittadini, la mancanza di alternative valide sarebbe particolarmente grave perché il contemporaneo abbattimento di fondi imposto dal Mef sta mettendo gli istituti nella condizione "di non permettersi di pagare i docenti per l'ora di educazione alternativa. A Roma, a Genova, a Firenze le cronache locali - sostengono i laici - raccontano di situazioni al limite dell'incredibile, con alunni regolarmente dispersi nelle altre classi o lasciati a se stessi nel corso dell'ora di religione". Ma in certi casi (come in quello toscano) non sarebbe "nemmeno vero che manchino i fondi. È la spartizione - continua la nota - che viene effettuata secondo una strategia precisa che sembra tesa a clericalizzare la scuola pubblica. Per questo motivo l'Uaar intende tutelare in sede giuridica il diritto costituzionale alla libertà di coscienza e di espressione di genitori e alunni che non hanno scelto l'ora di religione, attraverso il suo sportello Sos Laicità e con il Progetto ora alternativa". Per i prossimi giorni, al fine di rendere pubblica questa situazione, l'associazione organizzerà l'invio di lettere ai dirigenti scolastici e agli Usp, gli ex provveditorati agli studi. Ma anche una distribuzione di volantini davanti alle scuole, banchetti informativi e passaparola informatici.