Decreto salva-precari, di A.G. La Tecnica della Scuola, 4.2.2010 Presentato un emendamento al decreto “milleproroghe”: i contenuti del provvedimento sono gli stessi dell’anno in corso. E poiché le regole non cambiano permane il pericolo che alcune Regioni non sostengano i progetti per la realizzazione delle attività a supporto di didattica e disabili. Nel giorno dell’approvazione della riforma della scuola secondaria superiore da parte del Consiglio dei ministri, il Governo ha comunicato di aver anche presentato un emendamento al decreto “milleproroghe” destinato ai precari: si tratta della volontà formale a prorogare anche per il prossimo anno scolastico, il 2010/2011, le norme del cosiddetto decreto salva-precari. Come noto, l’apertura dell’Esecutivo permette di usufruire di una priorità, all’interno delle zone prescelte, nell’assegnazione delle supplenze brevi ed è riservata a coloro che a seguito dei tagli agli organici sono rimasti disoccupati dopo aver lavorato per almeno 180 giorni nell’a.s. precedente. Confermata anche, da parte del Governo la possibilità che l'amministrazione scolastica promuova, in collaborazione con le Regioni, dei progetti per la realizzazione di attività di carattere straordinario (lotta alla dispersione scolastica, potenziamento dell’apprendimento degli studenti stranieri, rafforzamento del sostegno, ecc.) della durata di tre mesi, prorogabili a otto. Quest’anno quest’ultima opzione non è stata però sostenuta economicamente in cinque Regioni (Calabria, Emilia Romagna, Friuli, Toscana e Lazio) e anche le altre hanno messo a disposizione fondi di entità non proprio omogenea (complessivamente 150 milioni di euro, ma diverse meno di 10 milioni di euro ciascuna): l’unica Regione dove il provvedimento sicuramente si realizzerà è la Sicilia, poiché sono stati già stanziati 55 milioni di euro per due anni. Tutti i precari che rientrano nei benefici avranno invece accesso all'indennità di disoccupazione percepita con una tempistica inferiore a quella tradizionale. Nell’anno in corso hanno richiesto di accedervi oltre 21.000 unità di personale: 16.543 gli insegnanti e 4.529 le unità di personale Ata. |