Il decimo rapporto di Legambiente: dati peggiori
del 2009
La scuole sono sicure? Non si sa Salvo Intravaia, la Repubblica 25.2.2010 Edifici vecchi e che necessitano di interventi urgenti. Ma anche pochi spazi per lo sport e certificazioni assenti in percentuali ancora altissime. Legambiente ha presentato a Napoli la decima edizione del rapporto Ecosistemascuola sullo stato di salute degli edifici scolastici italiani facendo un primo bilancio del decennio appena trascorso. I dati di ecosistema scuola si riferiscono a quasi 8 mila edifici scolastici e si riferiscono al 2009. Rispetto al 2001, data della prima uscita del rapporto, le cose sono complessivamente migliorate. Ma rispetto ad un anno fa sono addirittura peggiorate. Il tutto, mentre l'anagrafe sui 42 mila edifici scolastici italiani, attesa da 14 anni e promessa dal ministro Gelmini all'indomani della tragedia di Rivoli a breve, slitterà ancora di alcuni mesi. Le uniche note positive riguardano le cosiddette buone pratiche: raccolta differenziata ed altro. Scorrendo i dati salta all'occhio la percentuale di scuole italiane ancora priva di importanti certificazioni. E' senza certificazione di idoneità statica quasi metà (il 44 per cento) degli edifici e oltre la metà non è ancora in possesso della certificazione (il 57 per cento) prevenzione incendi. In quasi 20 scuole su 100 gli impianti elettrici non sono certificati, mentre 45 non sarebbero agibili perché sprovviste del prescritto certificato. Nei casi citati le cose andavano meglio un anno fa. Segno che la manutenzione degli edifici lascia spesso a desiderare. Secondo il rapporto hanno infatti "goduto di interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni" poco meno di metà degli edifici scolastici: il 49 per cento. Ma uno su tre (il 33 per cento) necessita di interventi di manutenzione urgenti. Le condizioni di degrado degli edifici sono determinate dall'età e dalla manutenzione: ordinaria e straordinaria. Il 60 per cento dei 42 mila edifici scolastici presenti in Italia è stato costruito prima del 1974, ha cioè oltre 35 anni, e 18 su 100 sono stati realizzati addirittura prima del 1940. I comuni - che gestiscono le scuole materne, elementari e medie - hanno speso finora mediamente 42 mila euro ad edificio per opere di manutenzione straordinaria e 11 mila per interventi ordinari. Ma tra Nord e Sud le cose marciano a ritmi completamente diversi. In media, al Nord sono stati spesi 56 mila euro per ogni edificio scolastico, al Sud appena 18 mila. A titolo di esempio, per manutenzione straordinaria, i comuni emiliani hanno speso una cifra 5 volte superiore a quelli calabresi: 90 mila contro 18 mila. Ma la cosa curiosa è che gli edifici più recenti sono proprio nel mezzogiorno che evidentemente gestisce meno bene le strutture. Nel Sud, dove parecchi edifici scuole sono in affitto, gli enti locali dichiarano la necessità di interventi straordinari urgenti nel 47 per cento dei casi, al Nord soltanto il 21 per cento. A pagare le inadeguatezze degli edifici scolastici sono gli alunni. Mancano strutture per lo sport in 4 edifici su 10. Percentuale che sale al nel mezzogiorno. "Anche sul fronte dei servizi - spiegano da legambiente - cambiano alcune condizioni a causa dell'impoverimento delle risorse trasferite ai Comuni, come il servizio di scuolabus che passa dal 70 per cento del 2001 al 35 per cento, con chiare ricadute negative sulla qualità della mobilità urbana". "Tra le note dolenti anche il deciso calo delle azioni di bonifica dall'amianto, realizzate solo nel 4,13% degli edifici rispetto all'8,64% del 2006, e dei casi certificati di amianto (dal 10,28% del 2006 al 5,53% del 2009) dovuto in parte alle verifiche già eseguite, in parte all'assenza di nuovi controlli". I progressi riguardano le "buone pratiche nel campo della sostenibilità", come la raccolta differenziata, le fonti di illuminazione a basso consumo, l'uso di altre forme di risparmio energetico e sull'adeguamento degli edifici alle norme in materia di accessibilità. E l'anagrafe statale? La norma che, per consentire una visione completa della situazione, l'ha istituita risale al 1996. Ma dopo 14 anni è ancora incompleta. Dopo la tragedia al liceo Darwin di Rivoli, in cui nel novembre 2008 il crollo di un controsoffitto uccise uno studente, il ministro Gelmini ne annunciò il rapido completamento e l'estensione del monitoraggio anche alle parti no strutturali. Il censimento doveva essere completata a giugno dello scorso anno, ma ancora i dati no sono stati resi pubblici. |