''Italiano, matematica e lingua straniera
materie chiave della riforma''

Lo ha detto la Gelmini presentando la nuova secondaria superiore

da Tuttoscuola, 5.2.2010

Italiano, matematica e la lingua straniera, sono le materie chiave della riforma delle superiori, secondo il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini: "Abbiamo individuato tre materie chiave, che sono matematica, italiano e la lingua straniera. In tutti i licei - ha spiegato il ministro, nel corso della trasmissione Nove in punto di Radio 24 - si dovrà studiare almeno una lingua straniera per tutti e cinque gli anni e all'ultimo anno vi è la possibilità di fare una materia curricolare in lingua".

Ripercorrendo, poi, gli elementi fondanti della sua riforma il ministro ha spiegato che per i licei è stato "confermato l'impianto generale tentando un collegamento tra tradizione e alcuni elementi innovativi come l'introduzione del liceo delle scienze umane e del liceo musicale e coreutico".

Mentre l'istruzione tecnica è stata maggiormente rivisitata anche perché, ha chiarito la Gelmini, "rappresenta una delle risposte più importanti alla crisi. Oggi le aziende chiedono almeno 150mila profili tecnici che la scuola non riesce a sfornare. E' un dato su cui lavorare - ha proseguito - se vogliamo concretamente affermare che al centro mettiamo i giovani. Con la riforma vogliamo creare un matching, una collaborazione più forte tra scuola e mondo del lavoro. Anche per questo alla stesura del regolamento per l'istruzione tecnica ha partecipato anche il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi".

Il ministro ha poi difeso la scuola paritaria, che "non va demonizzata", perché grazie ad essa lo Stato "risparmia 5 miliardi e 600 milioni di euro". Il ministro in particolare si è scagliata contro "questa conflittualità ideologica (tra scuola privata e pubblica, NdR) che per molti anni ha bloccato il dibattito sulla riforma della scuola": "Dobbiamo solo pensare a garantire ai ragazzi, indipendentemente dal ceto sociale, dal luogo di residenza, una buona scuola. E dobbiamo ragionare meno di curricula e ore di insegnamento e pensare ad un progetto che parta dalla centralità della persona".