"Tutti i soldi vinti saranno devoluti per rimpinguare il povero bilancio della scuola" Genova, la scuola si affida al gratta e vinci i prof comprano cento biglietti per finanziarsi
La provocazione dell'istituto professionale
Odero: di Giuseppe Filetto la Repubblica di Genova, 3.2.2010 GENOVA - Il «Gratta e Vinci» per tentare la fortuna e far arrivare nelle prosciugate casse della scuola i soldi per poter andare avanti. Nata come un gioco per iniziativa di una insegnante, Marina Civano, è diventata più che una provocazione contro il ministero dell'Istruzione che da tre anni non fa arrivare un euro. Gli ottanta professori dell'istituto tecnico professionale "Attilio Odero" di Sestri Ponente, quartiere industriale di Genova sede dei cantieri navali, ieri hanno fatto una colletta, tassandosi di un euro a testa. Qualcuno ha dato anche di più ed hanno raggiunto la cifra di circa 100 euro. Hanno anche nominato una commissione ristretta, composta da quattro docenti: oggi andranno dal più vicino tabaccaio e compreranno i "Gratta e Vinci". «Tutti i soldi vinti saranno devoluti per rimpinguare il povero bilancio della scuola», spiega Giorgio Bottino, che da più di 30 anni insegna in questo istituto.
L'iniziativa è partita proprio nel giorno in cui i 200 presidi della
Liguria si sono riuniti in assemblea al liceo scientifico "Cassini"
a Genova. L'adunata di ieri è stata richiesta dagli stessi capi di
istituto, con all'ordine del giorno appunto le gravi difficoltà in
cui versano tutte le scuole, sia elementari, medie e superiori.
«Ciascuno di noi è in credito rispetto allo Stato di almeno 100 mila
euro - spiega Giacomo Buonopane, dirigente scolastico - dobbiamo
ancora ricevere i soldi del 2006, 2008 e del 2009; soltanto il 2007
è stato pagato» E secondo quanto precisa il preside Gennaro
Schettino, l'istituto "Odero" che fa ricorso al «Gratta e Vinci» è
in credito di 50 mila euro. «Soldi che servono per aggiustare i
computer, comprare le matite, mandare avanti il funzionamento della
scuola», aggiunge Paolo Cortigiani, preside della scuola media Don
Milani-Colombo, situata a Castelletto, quartiere residenziale
genovese - abbiamo l'impressione che ormai lo Stato si affidi al
contributo volontario delle famiglie. All'assemblea di ieri oltre
alle associazioni sindacali di categoria, ha partecipato anche Sara
Pagano, direttrice dell'Ufficio Scolastico Provinciale (l'ex
Provveditorato agli Studi), e i funzionari delle tesorerie
provinciali. Hanno raccolto le lamentele di tutti e promesso che
trasmetteranno le situazioni di difficoltà economico-finanziaria ai
ministeri dell'Istruzione e del Tesoro. E alla fine hanno lanciato
un grido di dolore sulle prospettive immediate delle scuole, che
così rischiano di non riuscire ad arrivare a fine anno. «A causa
delle drastiche riduzioni dei finanziamenti ministeriali relativi al
"normale" svolgimento delle attività scolastiche - recita il
comunicato a firma del presidente dell'Anp (Associazione nazionale
presidi) Santo Deldio - le risorse finanziarie assegnate per la
predisposizione del programma annuale 2010 sono assolutamente
inadeguate. L'intera disponibilità in molti casi viene completamente
assorbita dagli impegni già assunti per il pagamento dei supplenti
(della cui nomina le scuole non possono fare a meno), lasciando
scoperto, sotto il profilo finanziario, il secondo quadrimestre ed
escludendo ogni disponibilità per il funzionamento didattico e
amministrativo».
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