SFOLTITI GLI INDIRIZZI DI LICEI E ISTITUTI TECNICI

Scuola, ecco la riforma delle superiori

Le novità in vigore dal 2010-2011a partire dalle sole prime
La Gelmini: "Legge epocale"Pollice verso da Gilda e Pd

 La Stampa 4.2.2010

ROMA
Il Consiglio dei ministri ha varato stamattina la riforma delle scuole superiori. Il riordino che riguarda licei, istituti tecnici e professionali sarà attuato già dal prossimo anno scolastico (2010-2011), a partire dalle sole prime classi. Il via libera definitivo è contenuto in tre decreti presidenziali che ridisegnano l'intera istruzione superiore. Gli studenti interessati sono almeno seicentomila.

La riforma prevede uno sfoltimento degli indirizzi di studio: i licei diventeranno 6 (dagli attuali 450 indirizzi tra sperimentazioni e progetti assistiti), con la novità del liceo coreutico-musicale e quello delle scienze umane. Gli istituti tecnici da 10 con 39 indirizzi scenderanno a 2 con 11 indirizzi, i professionali da 5 corsi e 27 indirizzi saranno snelliti a 2 corsi e 6 indirizzi. Secondo il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, è una «riforma epocale, che segna un passo fondamentale verso la modernizzazione del sistema scolastico italiano».

Il ministro Gelmini ha lanciato un appello ai sindacati, «in particolare a quelli moderati, per proseguire con la collaborazione e per un’assunzione reciproca di responsabilità. L’esperienza potrà consentire più avanti un ulteriore affinamento». Il premier Silvio Berlusconi ha chiosato: «Ci avevano accusato di avere ridotto il tempo pieno nella passata riforma, ma invece sono aumentati gli alunni che fruiscono del tempo pieno che sono circa 50 mila. Il tasso di attenzione di chiunque cala dopo un certo numero di ore, e anche per i ragazzi tutti gli studi indicano che la quinta e la sesta ora sono improduttive».

Secondo il segretario del Pd Pier Luigi Bersani «non è una riforma, ma un taglio epocale alla scuola pubblica italiana che ci allontana dall’Europa e nega pari opportunità di vita, di educazione e di lavoro: un taglio di risorse, di competenze e di tempo. La scelta compiuta a 13 anni diventa nei fatti irreversibile, vengono penalizzati i saperi tecnico scientifici e tagliate le ore di laboratorio negli istituti professionali. E' un riordino dettato solo da esigenze di bilancio».

Pollice verso anche dal coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, Rino Di Meglio, si tratta di «una riforma che penalizza fortemente le seconde, terze e quarte classi su cui ricadranno i tagli. Per avviare la riforma sin dal prossimo anno e applicarla soltanto alle prime classi, s'è deciso di operare i tagli su tutte le altre classi, escluse le quinte». Ciò significa, secondo Di Meglio, che «saranno penalizzate le materie con monte ore annuo pari o superiore a 99, ovvero quelle che caratterizzano i singoli indirizzi di studio». In questo quadro, «la nostra posizione non può che essere fortemente critica: studenti e docenti delle classi vittime dei tagli non avranno più alcuna certezza dei percorsi che hanno intrapreso. E resta un punto interrogativo anche il futuro degli insegnanti che, a causa della riduzione dell'orario, perderanno il posto di lavoro».