Bilaterale chiarificatore tra il premier
Più soldi per le scuole cattoliche Marco Ansaldo, la Repubblica 19.2.2010 ROMA - "Tutto bene, non c'è stato alcun problema", diceva un porporato accompagnato dal segretario personale all'uscita di Palazzo Borromeo. "L'incontro è filato liscio", spiegava sorridendo un funzionario della Farnesina lasciando la sede dell'ambasciata italiana presso il Vaticano. Il caso Boffo aleggiava però come un'ombra, ieri, alla cerimonia per l'anniversario dei Patti Lateranensi. Una grande festa, celebrata con un vertice fra Silvio Berlusconi e il cardinale Tarcisio Bertone, il primo dopo la lunga stagione dei "veleni" collegata allo scandalo scoppiato con le dimissioni del direttore dell'Avvenire, per un'informativa falsa pubblicata sul quotidiano della famiglia del premier. La fitta agenda dei colloqui fra la delegazione guidata dal presidente del Consiglio e quella del segretario di Stato vaticano, non aveva al centro dei temi affrontati il caso che pure, all'epoca, fece saltare il pranzo proprio fra Berlusconi e Bertone, previsto all'Aquila per la Festa della Perdonanza. "Gli argomenti all'ordine del giorno erano quelli classici di un summit bilaterale", affermava una fonte diplomatica italiana. E dunque, lo Stato dei rapporti fra Santa Sede e Stato italiano, le persecuzioni nei confronti dei cristiani in Iraq e in India, la questione del crocifisso. Il governo ha poi però assicurato alla Chiesa anche la sua attenzione alla questione dei fondi per le scuole cattoliche private e alla fecondazione assistita. Particolare impegno hanno chiesto i vertici ecclesiastici soprattutto sulla questione dei migranti, che la Conferenza episcopale italiana (Cei) mostra di avere molto a cuore. Proprio ieri l'Osservatore Romano pubblicava una nota con cui i vescovi italiani entravano in uno dei temi cruciali della campagna per le regionali, quello dell'immigrazione, dando l'altolà contro ogni suo uso strumentale a fini elettorali e contro ogni "inappropriata e falsa criminalizzazione pregiudiziale degli immigrati". "L'incontro è andato bene", ha infine detto Berlusconi lasciando l'ambasciata, apparendo durante i colloqui un po' scuro in volto e poco espansivo. "I colloqui - aggiungeva il capo dello Stato, Giorgio Napolitano - si sono svolti in una atmosfera come sempre di grande cordialità e di grande sintonia". Nessuno dei membri delle due delegazioni, Berlusconi accompagnato da Gianni Letta, con i presidenti del Senato Schifani e della Camera Fini, Bertone assieme al sostituto alla segreteria di Stato monsignor Filoni e al segretario per i rapporti con gli Stati esteri monsignor Mamberti, hanno rilasciato dichiarazioni. Ma nelle splendide sale di Palazzo Borromeo, non pochi fra gli ospiti parlavano - e nemmeno a mezza voce - del caso Boffo. Presente, in un parterre di politici, alti prelati e intellettuali, anche il direttore dell'Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, che alcuni hanno descritto come un deciso avversario dell'ex direttore dell'Avvenire e addirittura suo siluratore. Ipotesi smentita di recente, con una durissima nota della Segreteria di Stato vaticana, che parlava anzi di una "campagna diffamatoria" diretta anche contro il Papa. "Come vedete sono in ottima forma", rispondeva anzi Vian a chi gli poneva domande sulla vicenda. Alcun accenno ha fatto alla questione né il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che è l'editore del giornale dei vescovi, né il cardinale Camillo Ruini, tra i primissimi a lasciare il ricevimento. Prima di rientrare in Vaticano, Ruini ha comunque incontrato brevemente la candidata del Pdl alla Regione Lazio, Renata Polverini. "Sono venuta qui per fare un giro di saluti - ha spiegato la sfidante di Emma Bonino - ho parlato con il cardinale Bertone e con Bagnasco. Sì, mi incoraggiano". All'uscita del Palazzo spiegava una personalità vicina al mondo ecclesiastico: "Oggi formalmente è andato tutto bene. Ma l'impressione è che ad avere problemi siano loro, il governo. Problemi di divisioni interne e di riuscire a fronteggiare l'ondata di critiche che sale dall'opinione pubblica. Ma i rapporti fra Stato e Chiesa, quelli, sono saldi". |