Gli studenti dei collettivi indossavano maschere con l'immagine del ministro

Museo di Storia naturale «chiuso»
per la protesta anti-Gelmini

Ragazzi delle superiori hanno simbolicamente impedito l'accesso:
«Ci vogliono tutti stupidi»

 Il Corriere della Sera 12.2.2010

MILANO - Hanno scelto come motto la campagna pubblicitaria di una nota marca di abbigliamento, «Be stupid». Gli studenti dei collettivi delle scuole superiori milanesi hanno inscenato venerdì una protesta contro la riforma delle scuole superiori, approvata dal Consiglio dei ministri a inizio febbraio. Un centinaio di ragazzi, che indossavano maschere con il volto del ministro Maria Stella Gelmini, si sono presentati al Museo di Storia naturale di Milano e, con un nastro bianco e rosso, lo hanno simbolicamente «chiuso». Nonostante l'iniziativa, l'accesso al museo non è stato interrotto: i ragazzi hanno distribuito ai visitatori volantini con la spiegazione della loro protesta. «Con queste novità la Gelmini vuole chiudere ogni luogo di cultura - hanno spiegato i contestatori - oltre a eliminare materie fondamentali come la geografia».

SOLIDARIETA' DEL DIRETTORE - La protesta riguardava anche i tagli dei fondi alla scuola pubblica e l'abbassamento di età dell'obbligo scolastico. Per i nastri bianchi e rossi hanno dato questa spiegazione in un comunicato diffuso dal Coordinamento dei collettivi studenteschi: «Questo è quello che succederebbe in città se venissero applicate le logiche di ignoranza della riforma Gelmini: niente più fondi per scuola e cultura, meglio abbassare l'obbligo scolastico e mandare i ragazzi a lavorare a 15 anni». Alcuni studenti sono entrati nel museo e hanno parlato con il direttore e la responsabile didattica del museo. «Ci hanno espresso solidarietà alla nostra protesta - prosegue la nota - e spiegato che quest'anno non sono riusciti a organizzare il Darwin Day, previsto per oggi ma rimandato, a causa della precarietà e della mancanza di fondi che investe tutto il mondo della cultura e del sapere».