Scuola.
Geografia, per "l'80% dei giovani"
non è da buttare

  da DireGiovani.it, 22.2.2010

Roma, 22 feb. - La geografia non e' una materia da buttare. Anzi: almeno trentamila persone appoggiano una rivalutazione di questa materia. Un sondaggio proposto qualche giorno fa dal Cts (Centro turistico studentesco e giovanile) in seguito all'appello lanciato da Sgi Onlus (Società geografica italiana) e Aiig (Associazione italiana degli insegnanti di geografia) all'indomani della riforma Gelmini della scuola, che vede l'insegnamento della geografia fortemente ridimensionato, parla infatti chiaro.

La domanda era lapidaria, di quelle che non consentono alternative: geografia da buttare? 'Si'' o 'No' le risposte. Ad esprimersi un campione di circa 500 ragazzi di eta' compresa tra i 18 e i 30 anni che sembrano non avere dubbi. Il 79,6% degli utenti che hanno risposto alla domanda esprimono infatti un 'No' secco.

Si leva dunque a voce alta l'opinione contraria dei giovani, quelli che si sono confrontati con la geografia nella scuola secondaria di secondo grado e che, evidentemente, la considerano ancora una materia importante per la loro formazione. Una disciplina che, oltre ad insegnare altezze dei monti e lunghezze dei fiumi, confini e capitali dei Paesi, ci aiuta a conoscere e a rafforzare il legame con il territorio e facilita la comprensione di culture diverse e la trasmissione di valori quali il rispetto, la tolleranza e la solidarietà.

E' questo il motivo della forte mobilitazione dei giorni scorsi, che conta già circa 30.000 adesioni (e' possibile firmare l'appello su www.aiig.it ), protesa a far sì che la "cenerentola" fra le materie, così come risulterebbe dalla nuova riforma, recuperi il suo ruolo didattico e la sua valenza formativa per i giovani studenti.