Le ferite della scuola elementare

 Notizie Fresche, 19.12.2010

La scuola italiana si è ammalata e nessuno la soccorre, anzi è colpita sempre di più. Solo le singole scuole, grazie alle loro povere e affezionate maestre con i loro dirigenti, stanno cercando di nascondere, senza rimedi, le ferite e i tagli provando a tirare da tutti i lati, una coperta diventata oramai troppo corta, raggrinzita e infeltrita.

Tutto ciò che un tempo la scuola garantiva come ad esempio carta igienica, scottex, sapone, materiale per lavoretti da fare in classe, carta, gessi, cancelleria, fotocopie e molto altro, è ora integralmente a carico delle famiglie. A mesi alterni le maestre invitano i genitori degli alunni a rifornire la classe di tutto quanto c’è bisogno, altrimenti i bambini, che vivono otto ore al giorno a scuola, potrebbero non lavarsi le mani e non avere la carta igienica per andare in bagno o non fare i lavoretti manuali così importanti a questa età per scatenare la loro creatività.

I genitori perciò creano anno per anno un fondo cassa per classe che gestiscono parsimoniosamente durante l’anno integrandolo costantemente quando le spese e i consumi lo richiedono.

Gli insegnanti stessi addirittura hanno per ogni classe un budget annuale irrisorio per fare le fotocopie necessarie agli alunni. Se superano il limite, devono sostenere i costi delle fotocopie in eccesso e vivono perciò ogni giorno nell’incubo di quante fotocopie mancano e di come dividersele durante l’intero anno scolastico, le maestre devono insomma pagare di tasca propria per lavorare adeguatamente.

Anche i bidelli, ridotti al minimo, puliscono le aule a giorni alterni o molto sommariamente, perché hanno troppe classi da pulire e non possono certo farle tutte e bene nel loro orario di servizio.

La presenza del bidello al piano per la sorveglianza nei corridoi e bagni è diventata quasi inesistente.

Le compresenze (4 ore settimanali in cui gli insegnanti di classe lavorano insieme per offrire ai bambini laboratori d’informatica, gruppi di recupero, lavori di gruppo ecc.) oramai sono utilizzate per sostituire gli insegnanti assenti, perché i fondi per le supplenti non ci sono più o meglio, le supplenti sono oramai economicamente solo a carico delle singole scuole. Queste ultime, avendo sempre meno fondi, hanno trovato così l’escamotage di sopprimere le compresenze, in tal modo privano le classi di un’offerta formativa molto utile per il loro arricchimento.

Lo Stato deve centinaia di migliaia di euro alle scuole che oramai considera una spesa e non una ricchezza, infatti, per ridurre la spesa pubblica, questo governo ha come obiettivo il taglio dei costi della scuola e quindi della didattica e dell’offerta formativa portando al declino il sistema del diritto allo studio e l’istruzione pubblica.

Dove ci vorranno condurre? A mandare i nostri figli alla scuola privata? Loro della scuola vogliono sbarazzarsen e il privato gode! La vecchia e bella scuola elementare italiana è gravemente ferita e se davvero non si corre adesso, subito, ai ripari, è destinata inesorabilmente a morire. Grazie Gelmini & Co.