Alle medie tutti in divisa
ma i genitori si ribellano

L'istituto comprensivo Anna Frank impone l'acquisto di una felpa e di una polo
La dirigente: «Scelta del consiglio dove c'erano anche i genitori»
L'assessore: «Stavamo cercando sponsor, ora un passo indietro»

 Antonella Fadda Il Giornale di Vicenza, 2.4.2010

La divisa scolastica divide scuola, Comune e genitori. All'istituto secondario "Anna Frank" la giunta del consiglio d'istituto, presieduto della dirigente Annamaria Lucantoni, ha deciso di adottare una divisa scolastica per tutti i 407 studenti. Dal prossimo anno i ragazzi dovranno indossare durante le lezioni una polo ed una felpa, uguale per tutti.

La decisione è stata spiegata in una lettera inviata alle famiglie delle classi quinte elementari e prima e seconda media, nella quale è indicato il prezzo dei capi di abbigliamento e un negozio di Alte dove si potranno acquistare. La disposizione però ha spiazzato sia l'amministrazione castellana, che si era attivata per cercare sponsor e partecipare alle spese, sia le famiglie che si oppongono alla prospettiva di acquistare la divisa di tasca propria.


LE FAMIGLIE. «Alla maggior parte delle famiglie non è piaciuta l'idea - spiega il presidente del comitato genitori Anna Savegnago - perchè si sono ritrovate con la decisione calata dall'alto, senza che nessuno avesse chiesto il loro parere».

Altro motivo di critica è il prezzo della divisa: la felpa costa 12,90 euro, la polo 9,50. «Impensabile che se ne possa comprare una sola - prosegue Savegnago - occorreranno dei cambi da utilizzare durante l'anno». La decisione è stata inoltre presa in un momento sfavorevole da un punto di vista economico: «I genitori pensano che a scuola esistano ben altre priorità, didattiche e progettuali. Ho proposto alla dirigente un incontro con le famiglie per spiegare la decisione». Pare sia stata avviata una raccolta di firme di protesta.


LA DIRIGENTE. «Non è stata una mia scelta personale, bensì del consiglio d'istituto dove sono presenti anche i genitori - risponde Lucantoni -. Abbiamo invitato 8 ditte a fornirci il preventivo e la scelta è caduta su chi offriva il minor prezzo con la miglior qualità».

La dirigente respinge le altre obiezioni: «Il costo è contenuto, basterà comperare una sola felpa e due polo poichè sotto i ragazzi potranno indossare ciò che vogliono e copriranno pance e fondoschiena spesso in mostra. E per chi avrà problemi economici sarà creato un fondo apposito - continua - comunque, i primi di maggio incontrerò in sala civica le famiglie con le quali sarà chiarito tutto».


IL COMUNE. L'assessore all'istruzione, Barbara Venturi, è stupita dalla decisione presa anzitempo dal primo comprensivo. «Era nostra intenzione proporre un'uniforme per tutti gli studenti di entrambi i comprensivi. In giunta ci stavamo attivando per trovare sponsor per il progetto. Entrambi i dirigenti erano stati informati. Dal momento che il primo comprensivo è andato per la sua strada, noi faremo un passo indietro».

Sulla questione interviene il presidente del consiglio comunale, Claudio Meggiolaro, genitore di uno studente, che si pronuncia contro l'adozione della divisa. «Chiederò di visionare i preventivi e i costi della divisa. Come genitore l'idea mi fa rabbrividire. Vogliono omologare gli alunni e vestirli come i cinesi, senza contare la spesa imposta alle famiglie, quando a volte si fa fatica ad acquistare i libri di testo».