Centinaia di studenti spiati dalla scuola

Sono migliaia le foto scattate dalle webcam dei portatili forniti dalle scuola. Ritraggono anche studenti addormentati o poco vestiti.

  da Zeus News, 19.4.2010

La vicenda della scuola che spiava gli studenti a casa via webcam non si è ancora conclusa; anzi, a mano a mano che le indagini iniziate a seguito della denuncia fatta dai genitori di uno studente procedono, emergono nuovi elementi.

Tutto è venuto alla luce quando il vicepreside della Lower Merion High School di Filadelfia ha accusato uno studente di aver tenuto "un comportamento inappropriato" a casa propria, mostrando a prova di quanto sostenuto una foto scattata con la webcam del Macbook fornito dalla scuola.

Si è poi scoperto che la ramanzina è dovuta a un errore del vicepreside il quale, partendo dalla foto, ha scambiato per droga delle innocue caramelle.

Da qui è però venuto alla luce l'uso improprio di LANrev, il software installato sui computer per rintracciare i laptop qualora vengano persi o rubati, fatto dai responsabili IT della scuola.

Dato che il portatile dello studente non era stato rubato, l'uso del software si configurava come una indebita violazione delle privacy; secondo la scuola, invece, la webcam era stata attivata poiché la famiglia dell'alunno non aveva pagato la cauzione - pari 55 dollari - per poter avere il laptop.

Anche volendo credere a questa spiegazione, resta da capire come mai lo stesso software sia stato attivato 42 volte tra settembre 2009 e febbraio 2010 e un elevato ma non rivelato numero di volte durante l'anno precedente, come peraltro la scuola stessa ha ammesso.

L'avvocato della famiglia ha rivelato che sono state scattate oltre 400 fotografie al ragazzo, alcune mentre egli dormiva o era parzialmente svestito.

"Migliaia di foto sono state scattate a numerosi altri studenti nelle loro case" si può leggere nella denuncia.

A peggiorare la posizione della scuola ci sarebbe poi uno scambio di email avvenuto tra due addetti alla gestione dei laptop; uno avrebbe detto che guardare le foto era come assistere a "una piccola soap opera della scuola" e l'altra avrebbe risposto "Lo so! L'adoro!".