Catania, servizi falsi spacciati come veri: di A.G. La Tecnica della Scuola, 24.4.2010 La truffa scoperta dalla Guardia di finanza: gli aspiranti docenti e Ata potevano contare sulla complicità di alcune scuole private che certificavano come avvenuti, periodi lavorativi in realtà mai svolti. Ora sono a rischio decine di cattedre assegnate e sottratte a chi ha rispettato le regole. Chiesti decreti penali di condanna per 19 persone, tra precari, dipendenti e dirigenti di scuole paritarie del capoluogo etneo. Una vera e propria truffa è stata sgominata dalla Guardia di finanza di Catania, che ha portato alla luce un abile sistema di false certificazioni di servizio (mai svolto), le quali venivano rilasciate ed equiparate, a tutti gli effetti, a quelli realmente eseguiti: con tanto di acquisizione di punti aggiuntivi nei concorsi pubblici nella scuola e nella pubblica amministrazione. Ma era quasi sempre la scuola, la sicurezza di mettere più punti possibili in graduatoria per assicurarsi la supplenza annuale o l’agognato ruolo, a determinare la catena di produzione di attestazioni “fasulle”. In base alla ricostruzione fatta dagli inquirenti, la truffa avveniva in sede di rinnovo della graduatoria ad esaurimento: vedeva la consegna, da parte del candidato, della domanda all’Usp, con allegate le attestazioni relative a titoli in realtà non posseduti. Ciò era possibile grazie alla complicità di alcune scuole private che certificavano come avvenuti, periodi lavorativi in realtà mai svolti. A finire sotto la lente delle Fiamme gialle sono state 19 persone, tra precari, dipendenti e dirigenti di scuole private paritarie del capoluogo etneo. Per loro la Procura di Catania ha chiesto al gip l`emissione di decreti penali di condanna per truffa aggravata. Nei prossimi giorni gli atti dell`inchiesta verranno girati anche all`Ufficio scolastico provinciale che prenderà in esame la questione dal punto di vista amministrativo: a rischio decine di cattedre assegnate e sottratte a chi ha rispettato le regole. |