SCUOLA

Precari scrivono Napolitano,
dopo Palermo anche Napoli

Migliaia di lettere per sollecitare parere Capo Stato su 'code'

  ApCOM, 7.4.2010

Per garantirsi il diritto a mantenere il punteggio accumulato negli anni anche nelle graduatorie di supplenza delle altre due province richieste, i precari della scuola si appellano al Capo dello Stato: a partire da questa mattina alcune migliaia di docenti non di ruolo di Palermo, sostenuti dai Cobas, hanno deciso di inviare altrettante lettere al presidente della Repubblica per sollecitare il suo giudizio sul ricorso emesso dagli stessi precari nel luglio 2009. E domani sarà la volta di Napoli. Dalle ore 11 i precari si ritroveranno sullo scalone della posta centrale del capoluogo campano, in piazza Matteotti, per inviare al Capo dello Stato le raccomandate con ricevuta di ritorno.

"L'istituzione della coda - fanno sapere oggi i Cobas di Napoli - oltre a discriminare i lavoratori meridionali che con grandi sacrifici sostengono il regolare andamento delle scuole del centro-nord, rappresenta un grave precedente di sperequazione regionale nell'ambito di norme omogenee sul piano nazionale". Gli artefici del ricorso rivendicano la possibilità di scegliere due province aggiuntive alla propria senza essere collocati, come prevede invece il regolamento introdotto dal Miur (attraverso il dm 42/09) in occasione dell'ultimo rinnovo delle graduatorie, in fondo alle liste di attesa. I circa 15mila precari della scuola coinvolti nel ricorso (a fronte di quasi 300mila complessivi inseriti nelle graduatorie) sono, inoltre, forti del fatto che hanno già ottenuto a proprio favore diverse ordinanze di sospensiva del decreto ministeriale. E di recente hanno visto accolte le proprie ragioni nelle motivazioni del giudizio del Tar del Lazio, formulate con l'ordinanza collegiale 230 del 5 febbraio 2010 che ha chiesto il parere in merito della Corte Costituzionale.