Iscrizioni scuola a Roma: licei in vetta,
scientifico in lieve calo, sale il classico
Tecnici e professionali restano sotto il 40%
di Luca Brugnara
Il Messaggero,
11.4.2010
ROMA (11 aprile) - Licei sempre al primo
posto, con il classico che riduce la distanza dallo scientifico e
numerose richieste, rispetto alla disponibilità, per le novità
musicale e coreutico. Reggono anche gli istituti tecnici e i
professionali, i più coinvolti dalla riforma ministeriale. Se a
livello nazionale questi ultimi fanno registrare un aumento delle
iscrizioni per il prossimo anno scolastico, dalle prime stime sui
dati, a Roma e provincia, la riforma delle superiori non sembra aver
spostato le preferenze di chi finisce la terza media: le stime
confermano il trend degli anni scorsi. E i presidi ricordano i
problemi ancora da risolvere, a partire dagli organici.
Dai dati ufficiosi su un’ottantina di
scuole di Roma e provincia, sembra confermarsi il trend del 2009:
il liceo scientifico resta il preferito, ma perde un paio di punti
in percentuale (tra il 27 e il 29%, contro il 30% dello scorso anno)
mentre il classico guadagna rispetto al 14% del 2009/2010.
Complessivamente, i sei indirizzi dei licei dovrebbero attestarsi
tra il 60 e il 65% del totale sulle 40.000 matricole, mentre gli
istituti tecnici e professionali si confermeranno poco al di sotto
del 40%. Sale il liceo artistico, anche perché ha inglobato i
preesistenti istituti d’arte. «Il 90% dei nostri ragazzi - spiega la
preside della media Esopo - andrà ai licei classico e scientifico,
pochissimi agli istituti tecnici e professionali». Una tendenza
confermata alla vicina Settembrini: «Su 230 ragazzi - sostiene la
preside, Simona Pianese Longo - un centinaio hanno scelto il
classico, in calo lo scientifico. In 20 hanno optato per l’istituto
tecnico ed è una novità che non si registrava negli anni scorsi».
Classico al primo posto agli istituti comprensivi Montezemolo e
Leonori. «Almeno il 60% andrà al classico o allo scientifico, una
quota minore al linguistico», ribadisce Massimo La Rocca, preside
del Leonori. Scelte diverse alla media Pagano: «Prevalgono
nettamente gli istituti tecnici e professionali», afferma la
preside, Gemma Pozio. Il liceo linguistico si conferma oltre il 4%,
la stessa percentuale di una new entry tra i licei, quello delle
Scienze umane, che ha assorbito alcuni vecchi indirizzi: tra gli
istituti che ospitano questa opzione c’è il liceo Montale.
Da approfondire alcuni aspetti della
riforma. «Riguardano soprattutto gli organici - precisa
il preside del liceo Newton, Mario Rusconi. - Non sappiamo cosa
succederà con la flessibilità. E ci sono contraddizioni anche sulle
“indicazioni nazionali”, quelli che una volta erano definiti
“programmi”. Gli istituti tecnici e professionali sono stati più
coinvolti dal cambiamento della riforma e lì, probabilmente, ci sono
maggiori aspetti da chiarire». Tra questi ultimi, la conferma arriva
dagli istituti Von Neumann e Meucci. Ma è sempre il quadro dei
docenti a preoccupare i dirigenti scolastici. «Aspettiamo
chiarimenti sugli organici - assicura Daniela Scocciolini, preside
del liceo Pasteur - un tema ancora nel caos». «L’aspetto gestionale
deve essere approfondito - conclude il preside del liceo Dante
Alighieri, Carlo Mari. - Siamo in attesa di disposizioni
ministeriali». Delegazioni composte da genitori, studenti, docenti,
intanto, stanno protestando, a staffetta da giorni, davanti al
ministero dell’Istruzione contro la riforma: domani, a viale
Trastevere, sarà la volta del Mamiani.