Scuola, la Gelmini concorda con la Lega:
nel 2011 graduatorie regionali per i prof
Soddisfazione del Carroccio. Sindacati sul piede
di guerra
Il Gazzettino,
19.4.2010
MILANO (19 aprile) - Il ministro
dell'Istruzione Mariastella Gelmini pensa all'inserimento nel 2011
delle graduatorie regionali degli insegnanti, una novità che
potrebbe essere introdotta nel ddl per la riforma del reclutamento e
della valutazione del corpo docente. Obiettivo, tra l'altro,
l'avvicinamento della residenza al luogo di lavoro. Le graduatorie
erano state annunciate nei giorni scorsi dal presidente lombardo
Roberto Formigoni.
La novità, ha spiegato la Gelmini
a margine di un incontro al Palazzo della Regione Lombardia, si
inquadrerà comunque in un nuovo contesto normativo per gli
insegnanti. «Stiamo lavorando - ha rivelato il ministro, appena
tornata al lavoro dopo la pausa per la maternità - a un elevamento
della qualità didattica all'interno della scuola, con un Ddl sul
reclutamento degli insegnanti e la loro valutazione».
La nuova legge punterà alla introduzione
della meritocrazia nel corpo docente. «Vogliamo mettere a
punto un ddl che possa incontrare finalmente il raggiungimento di
due obiettivi - ha spiegato Mariastella Gelmini - da un lato
l'avanzamento degli insegnanti legato alla carriera e non all'
anzianità di servizio come purtroppo è oggi, e dall'altro un sistema
di valutazione che ci consenta di redistribuire i risparmi in
termini meritocratici».
Soddisfatta la Lega. «Siamo in
dirittura d'arrivo per quella che costituisce una battaglia storica
di Umberto Bossi e di tutta la Lega Nord» ha commentato soddisfatto
il senatore Mario Pittoni, capogruppo del Carroccio in commissione
Istruzione del Senato. «Attendevamo con trepidazione - ha detto -
l'annuncio del ministro sugli insegnanti regionali, dopo che se
n'era a lungo discusso, avendo già a inizio legislatura depositato
in ambedue le Camere un preciso disegno di legge con 'nuove norme
per il reclutamento regionale del personale docentè che porta la
firma di tutti i parlamentari del Carroccio, il cui obiettivo sono
proprio le graduatorie regionali degli insegnanti».
L'idea non piace per niente alla Flc-Cgil
secondo la quale il progetto «è una conferma del tentativo di varare
sistemi di istruzione regionali, l'uno diverso dall'altro». «Un
reclutamento su base regionale, peraltro, - ha osservato il
segretario generale, Mimmo Pantaleo - penalizzerebbe i precari. Se
l'intento, come dichiarato dalla Lega, è quello di dare stabilit…
agli organici, obiettivo più che legittimo, gli strumenti per farlo
possono essere altri. Primo fra tutti quello di procedere a un
reclutamento pluriennale».
Per il leader della Uil scuola, Massimo Di
Menna «è importante garantire la continuità sia agli
studenti sia al personale» cosa che si può fare stabilendo «che chi
è assunto in una città in una scuola debba restarci per un tot
numero di anni (ad esempio 5 anni), bandendo subito i concorsi e
varando incarichi pluriennali».
Critico anche il segretario generale della
Cisl scuola, Francesco Scrima. «Se questa garanzia non è
data, non serve a nulla - ha aggiunto - rincorrere assurde e
antistoriche vicinanze fra luogo di residenza e di lavoro».
Sulla stessa linea anche il coordinatore
della Gilda, Rino Di Meglio.
«Piuttosto che insistere nel voler bloccare l'ingresso di insegnanti
provenienti da altre regioni sarebbe preferibile incoraggiare il
radicamento sul territorio e la stabilizzazione dei docenti con
meccanismi premiali» ha osservato dichiarandosi «nettamente
contrario» alla chiamata diretta da parte degli istituti.