Prof musicista va a fare concerti di A.G. La Tecnica della Scuola, 22.4.2010 A segnalare la non veridicità dei certificati era stato un collega, che si era rivolto al dirigente scolastico: i carabinieri della polizia giudiziaria della procura hanno così accertato che durante 19 giorni di malattia, usufruiti in tre tranche tra giugno 2006 e maggio 2007, il docente ha suonato in giro per l'Italia e persino in America. Ora con lui rischiano la moglie, il medico di base e quello fiscale. Truffa aggravata. È l’accusa da cui a maggio un insegnate abruzzese di musica, specializzato in chitarra, dovrà difendersi dopo che i carabinieri della polizia giudiziaria della procura hanno accertato che durante 19 giorni di malattia, usufruiti in tre tranche tra giugno 2006 e maggio 2007, il docente teneva concerti in giro per l'Italia e persino in America. All’insegnante, in quel periodo in servizio presso la Chiarini di Chieti, una scuola media con sezione musicale, gli investigatori hanno anche contestato 1.100 euro sottratti indebitamente allo Stato. Il motivo appare evidente: poiché era ufficialmente in malattia, percepiva comunque lo stipendio come un professore in servizio. A segnalare la non veridicità dei certificati era stato un collega dell’insegnante, che si era rivolto al dirigente scolastico. Constata l’inconsistenza della motivazione alla base dell’assenza (la malattia) è scattata la denuncia. Con l’aggravante di condurre l’attività di musicista durante le fasce orarie di reperibilità, durante le quali per legge si sarebbe dovuto far trovare nel proprio domicilio. Con l’insegnante musicista-assenteista sono stati ufficialmente accusati la moglie – per aver mentito durante una telefonata alla segreteria del personale dell’istituto abruzzese, durante la quale annunciava, mentendo, che il marito si sarebbe assentato perché vittima di un serio problema di salute che lo aveva addirittura costretto a recarsi al pronto soccorso - e due medici: al primo, quello curante, è stato addebitato un doppio reato (truffa in concorso e falso) poiché avrebbe prodotto dei certificati non veritieri; al secondo, che opera le visite fiscali, è stato contestato solo il reato di falso per l’inammissibilità oraria. Le incongruenze si riferiscono, in particolare, all’orario del controllo medico eseguito nei confronti del docente ed il passaggio al telepass, avvenuto quasi in contemporanea, dell’auto personale guidata dallo stesso insegnante di musica. In effetti, si tratta di una prova difficilmente impugnabile, se non dimostrando che l’auto era guidata da qualcun altro. E altrettanto importante sarebbe la prova che sancirebbe, in modo inequivocabile, lo svolgimento del viaggio in America durante lo stato di malattia: un viaggio i cui riferimenti sono stati descritti, nero su bianco, attraverso le date di partenza e arrivo riportate sul passaporto del docente.
|