IL CASO

Terza media, tutti promossi
ma i voti sono sempre più bassi

A Vicenza il record veneto: diplomato il 99% di ragazzi

di Elfrida Ragazzo Il Corriere del Veneto, 2.8.2010

VICENZA - Tutti (o quasi) promossi, ma con la sufficienza. Sono gli 8500 circa studenti di terza media che a giugno hanno terminato gli esami, prima di approdare a settembre sui banchi delle superiori. Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio scolastico del Veneto, solo lo 0,36 per cento degli alunni della provincia arrivati all’esame dovrà ripetere l’anno. E’ la percentuale più bassa di tutto il Veneto. Nel Vicentino si è diplomato il 99,64 per cento del totale degli studenti, percentuale più alta tra le sette province e più alta anche della media veneta che si attesta sul 99,31 per cento, per quanto riguarda il superamento con successo delle verifiche. Ma, se è vero che i ragazzini vicentini non falliscono gli appuntamenti importanti, come il «primo esame della vita», è anche vero che si «accontentano del 6». Si diceva un tempo per chi rimaneva ancorato al voto di sicurezza: «si impegna, ma potrebbe fare di più».

Andando a vedere come sono ripartiti i voti, si può notare che il 31,51 per cento non va oltre il voto minimo, pari a 6. Arriva al 7 il 27,14 per cento, all’8 il 21,66, al 9 il 14,46. Ad aggiudicarsi il 10, invece, è il 5,24 per cento di chi ha affrontato l’esame. Complessivamente, al voto più alto sono arrivati meno di 500 ragazzi. Meglio dei vicentini hanno fatto i vicini veronesi, con il 6,62 per cento di 10. « Esistono - sintetizza il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Franco Venturella - fasce di studenti alla soglia, che provengono da ambienti culturali più poveri. Per questo si deve rendere più ricchi gli ambienti. C’è poi una fascia in condizioni di poter seguire più cose e frequenta con motivazione la scuola, collocandosi su livelli di larga positività. Ci sono, infine, alunni che danno risultati eccellenti su prove più impegnative». Secondo i dati di cui è in possesso il dirigente vicentino «i ragazzi negli approfondimenti hanno portato cose belle e intelligenti. Credo ci sia una grande curiosità in generale nei giovani - commenta Venturella - curiosità che si spegne quando dagli adulti trovano strade preconfezionate ». A proposito di risultati, negli ultimi giorni la dirigente dell’ufficio scolastico di Treviso Maria Giuliana Bigardi, ha «bacchettato» gli studenti della Marca, prendendo spunto dalla prove effettuate, soprattutto per quanto riguarda l’italiano.

E l’assessore veneto all’Istruzione Elena Donazzan ha rinvigorito il concetto. «E’ necessario - ha detto - che si rafforzi e si migliori lo studio e la conoscenza dell’italiano », mentre ci vorrebbe «particolare severità da parte dei docenti nel non accettare un linguaggio colloquiale ed informale oggi largamente diffuso, purtroppo ed a torto anche a scuola, grazie alla comunicazione con i telefonini e su internet». Secondo Venturella, tuttavia, è anche la scuola a dover stare al passo con i tempi. «Il problema - commenta - è della scuola, non dei ragazzi. Che utilizzino altri tipi di linguaggi è indiscusso. Ma oggi la scuola dovrebbe ripensare se stessa per vedere come recuperare quella dimensioni presenti che non si possono eliminare. Noi dobbiamo prendere atto che esistono determinate modalità e vedere in che maniera la scuola può compensare quel deficit e stimolare l’interesse».