IL CASO

Il governatore: i professori
si facciano il test antidroga

Caso Morgan, Zaia sta con Tosi e rilancia:
«Bisogna dare un messaggio forte ai giovani»

Antonio Spadaccino Il Corriere del Veneto, 12.8.2010

VERONA Parte dal «caso Morgan» e lancia una proposta che è destinata a far discutere, se non addirittura a far incavolare un’intera categoria: «Test antidroga a tutti gli insegnanti». Il governatore del Veneto, Luca Zaia, si inserisce nel dibattito creatosi a Verona dopo che il sindaco Flavio Tosi ha deciso di non concedere l’utilizzo del Teatro Romano al cantante milanese Morgan per un concerto che avrebbe dovuto tenersi il prossimo 4 settembre. Motivo del contendere, il fatto che - secondo Tosi - «non è pensabile di accogliere in una struttura comunale un cantante che dichiarò (al mensile Max, ndr) di assumere cocaina come antidepressivo. Non lo hanno voluto a Sanremo, figuriamoci se lo accettiamo noi. Morgan non è un buon esempio per i giovani, ha danneggiato tutte le iniziative che si sono fatte contro la droga.

Ha detto pubblicamente di assumere cocaina, la sua immagine è quella». L’ex giudice di X-Factor ovviamente ha replicato per le rime. I suoi legali hanno diffidato il Comune di Verona per scongiurare «la violazione degli articoli 4 e 35 che tutelano l’esercizio del lavoro», diffida che, per conoscenza, è stata inviata anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in qualità di garante della Costituzione. Ma Morgan stesso non è stato in panciolle. E ha scritto un’accorata e-mail al noto critico musicale veronese Enrico De Angelis. «Sembra che io incoraggi l’uso della droga - si legge - ma io penso esattamente il contrario». E poi, contro Tosi: «Sono vittima dell’abuso di potere del sindaco di Verona. Mi appello ai cittadini veronesi affinché in questa querelle non facciano vincere il peggiore». «Morgan ha poco da dire - tuona Zaia - io sto con Tosi che, in questo caso, si è avvicinato alla questione come ogni amministratore pubblico dovrebbe fare. Vietando il concerto a Morgan, il sindaco di Verona non ha legittimato comportamenti che non sono normali, come l’uso della droga. L’outing del cantante, tra l’altro, è stato fatto male, un vero disastro mediatico. Per me Morgan non potrà mai cantare in Veneto. O meglio, lo potrebbe fare solo dopo aver dimostrato di aver intrapreso un serio percorso per allontanarsi dalla droga. Il suo messaggio, inutile girarci attorno, è stato devastante per i ragazzi».

Sono i giovani a preoccupare il governatore. Ed è proprio pensando a loro, ai messaggi che è opportuno veicolare, che si lancia in una proposta destinata sicuramente a suscitare polemiche all’interno di un’intera categoria, peraltro non nuova a polemiche con l’esponente leghista. «Chi ha responsabilità pubbliche - dice Zaia - deve dare il buon esempio ai nostri ragazzi. Io per primo mi sono sottoposto al test del capello. E vorrei che tutti i politici facessero quello che ho fatto io. Ma non solo. Proprio per il fatto che sono a contatto diretto ogni giorno con i ragazzi anche tutti gli insegnanti delle nostre scuole dovrebbero sottoporsi all’esame antidroga. Sia chiaro, non penso che i professori siano dei tossicodipendenti, ma penso che un loro gesto possa aiutare i giovani a capire l’importanza di stare lontani dalle sostanze stupefacenti ». Intanto a Verona il vicesindaco Vito Giacino ha ribadito anche ieri che non c’è alcuna possibilità che il Comune riveda la sua posizione sul «caso-Morgan». «Ma non è una questione personale. Ci saremmo comportati così con chiunque avesse dichiarato di assumere cocaina a scopo anti-depressivo. Il messaggio, per i giovani, è troppo pericoloso».