Presidi, scatta la precettazione
Caduto nel vuoto l'appello del provveditore per
le sedi di Tiziana De Giorgio la Repubblica di Milano, 31.8.2010 È la prima volta: presidi "precettati" d'ufficio dalla direzione scolastica regionale. L'unica soluzione trovata in extremis per dare una guida alle scuole che nessuno voleva dirigere. Ma non è l'unico problema dell'anno scolastico che sta per iniziare, fra code interminabili per l'assegnazione degli incarichi, calendari delle nomine per medie e superiori ancora nemmeno compilati e precari che annunciano lo sciopero della fame. La decisione di obbligare i presidi alla reggenza delle scuole rimaste scoperte è arrivata dopo la totale assenza di "candidature" per 12 istituti - di cui otto fra Milano e Monza - rimasti senza direttore scolastico insieme con altri 302 in tutta la Lombardia: scuole in molti casi "difficili", con bilanci dissestati o con studenti problematici. Tanto che l'appello "al senso di responsabilità dei presidi" lanciato dal provveditore Giuliana Pupazzoni, così come le lettere e le telefonate ai dirigenti scolastici, è caduto nel vuoto. La scelta dei 12 "precettati" - quest'anno obbligati a gestire due istituti contemporaneamente in cambio di un'indennità aggiuntiva di poco più di 600 euro lordi - è stata fatta in base alla vicinanza geografica delle scuole che già dirigono. Ma le assegnazioni non sono state ancora comunicate, e i presidi scopriranno di avere una doppia carica solo in questi giorni, quando verrà pubblicata sul sito della direzione scolastica la lista delle nomine. Al caos sui presidi si aggiunge quello sull'assegnazione dei posti. E se davanti a una delle scuole polo di via dei Vespri siciliani, erano in coda più di mille precari di materne ed elementari per l'assegnazione di un incarico annuale, il calendario delle nomine annuali per medie e superiori non è stato nemmeno compilato. "Il direttore scolastico regionale aveva promesso che l'assegnazione si sarebbe conclusa entro oggi - commenta Marco Campione (Pd) - ma oggi non si vede l'ombra nemmeno del calendario. Pazzesca una gestione simile: non solo così si rischia che le scuole non siano pronte ad iniziare l'anno il 13 settembre, ma questo ritardo è un danno assurdo per i precari e le loro famiglie, che non sanno se quest'anno avranno uno stipendio oppure no". Su questo interviene anche Rita Frigerio (Cisl Scuola): "Ogni anno sappiamo che a Milano vengono nominati circa 5mila precari, con incarichi da un anno. Si tratta quasi sempre degli stessi insegnanti. Che senso ha questo calvario ogni dodici mesi? Non sarebbe più comodo per tutti, e meno umiliante, assumerli e comunicare ogni anno le nuove destinazioni attraverso le scuole?". E mentre gli insegnanti senza contratto del "Presidio permanente scuola" e del "Movimento scuola precaria" annunciano un'altra battaglia contro "tre anni di tagli indiscriminati", e hanno annunciato uno sciopero della fame, a partire da domani, davanti agli uffici di via Ripamonti, anche la Cgil parla di un "inizio di anno scolastico ancora peggiore rispetto a quello precedente" e annuncia un densissimo calendario di proteste. |