LA
PROTESTA A PALERMO
Scuola, precari in sciopero della fame
Uno in ospedale. «Ma sono già morto»
Malore per uno dei lavoratori in sit-in
permanente assieme ad altri due colleghi
Il Corriere della Sera,
23.8.2010
MILANO - «I medici dicono che devo riprendere ad
alimentarmi e assumere i farmaci, ma io sono già un uomo morto senza
un lavoro. Andrò via da qui con una bara, se non risolvono la
situazione». Pietro Di Grusa, 50 anni, uno dei tre lavoratori
precari in sciopero della fame dal 17 agosto davanti all'Ufficio
scolastico provinciale di Palermo contro i tagli della riforma
Gelmini, è finito in ospedale. L'uomo è stato colpito da malore,
probabilmente per il caldo, per la mancanza di alimentazione ma
anche per la sospensione dei medicinali di cui necessita a causa
della cardiopatia di cui soffre.
LA PROTESTA - In via Praga,
davanti all’organo periferico del ministero, dove vengono assegnate
le supplenze annuali o fino al termine dell'anno scolastico,
rimangono però gli altri due precari che stanno attuando questa
estrema forma di protesta: si tratta di un insegnante, Salvo
Altadonna, e di Giacomo Russo, che già lo scorso anno attuò la
stessa protesta per quasi due settimane consecutive. «Sono uno dei
160 mila precari - dice Russo - tagliati fuori negli ultimi tre anni
dalla riforma che privilegia i privati tagliando fondi al pubblico.
Il nostro è un gesto estremo per ribadire con forza che quello
attuato dal governo è il più feroce attacco alla scuola pubblica mai
registrato. Per me essere precario significa non riuscire a sognare
un futuro». Sono un centinaio i precari che hanno aderito alla
protesta in corso a Palermo. La loro, spiegano, è una mobilitazione
in difesa del diritto al lavoro e della qualità dell'insegnamento
pubblico. «Il 26 agosto il sottosegretario alla Pubblica istruzione
Giuseppe Pizza - conclude Giacomo Russo - ha annunciato che sarà
disposto a incontraci. Comunque mi sposterò a Roma per continuare lo
sciopero della fame davanti la sede del ministero della pubblica
istruzione».
PD E IDV - «Gli insegnanti
precari rappresentano la principale risorsa del nostro sistema
scolastico - dichiara il senatore del Pd Giuseppe Lumia. - Il
governo non può liquidarli come se fossero un inutile capitolo di
spesa. Essi svolgono una funzione importantissima nell'istruzione
dei nostri ragazzi». Per Sonia Alfano, eurodeputato dell'Idv,
«sarebbe bene che la protesta fosse unitaria, a livello nazionale, e
che coinvolgesse i precari di tutti i comparti lavorativi a
prescindere dalle sigle sindacali di appartenenza e dal colore
politico». «Bisogna unirsi sulle idee per superare il momento di
vuoto politico che da anni sta devastando il Paese - sottolinea
Alfano -, e invece si continuano ad alimentare divisioni che servono
soltanto a mantenere questo stato di cose».