Immigrato uno studente su cinque: Stranieri a scuola, mobilitati cento prof L'assessore Moioli: il Comune pagherà gli straordinari per insegnare l'italiano di Annachiara Sacchi Il Corriere della Sera, 12.8.2010 MILANO - Cento insegnanti pagati per dare lezioni «extra» ai piccoli stranieri, sportelli di accoglienza, un accordo con la Prefettura e con l'Ufficio scolastico regionale per favorire i ricongiungimenti familiari, il dialogo costante con le comunità degli immigrati, la partnership con l'Università Cattolica per studiare nuove forme di intervento contro l'emarginazione. Milano multietnica, il Comune amplia il piano per l'integrazione degli alunni extracomunitari nelle scuole cittadine. Con un investimento milionario e nuovi progetti: «Siamo l'ente italiano che spende di più per questo genere di iniziative». Welfare ambrosiano. L'assessore ai Servizi alla persona, Mariolina Moioli, illustra le strategie di accoglienza degli alunni stranieri negli istituti cittadini: «Oltre ai facilitatori linguistici forniti dal provveditorato (98 in città a provincia, ndr), abbiamo voluto reclutare, a nostre spese, altri cento insegnanti che rimangano a scuola qualche pomeriggio in più per continuare il percorso di alfabetizzazione con i piccoli stranieri. Diamo un grandissimo valore al rapporto tra docenti e allievi: è fondamentale che si crei un rapporto di fiducia reciproca». Costo dell'operazione (grazie alla quale vengono finanziati anche 285 progetti di integrazione proposti da associazioni e cooperative): un milione e 600 mila euro. Altri 370 mila euro sono stati investiti per sostenere le famiglie straniere nelle pratiche di iscrizione a scuola. Con quattro sportelli (inseriti nei poli didattici «Start») destinati a mamme e papà, in particolare a quelli che attendono l'arrivo dei figli dal Paese di origine. «I genitori - continua l'assessore - potranno ricevere le informazioni necessarie per programmare l'ingresso dei loro bambini nei nostri istituti». Sempre gli addetti all'accoglienza lavoreranno con la Prefettura per favorire i ricongiungimenti familiari. Stranieri, l'integrazione si impara a scuola. Ne è convinta Mariolina Moioli: «È questo il senso del welfare socioeducativo voluto dal sindaco Moratti». Soprattutto in una città in cui gli studenti stranieri sono circa uno su cinque: 16.489, il 18,63 per cento della popolazione scolastica. Altro dato: nonostante la frenata dei flussi migratori (diminuiscono i piccoli immigrati nelle classi), gli alunni «neoarrivati» (e dunque non alfabetizzati) nei primi cinque mesi del 2010 sono stati 800. Il commento dell'assessore: «C'è ancora molto lavoro da fare». |