Palermo, finisce in ospedale Il collaboratore scolastico Pietro DI Grusa è stato nuovamente ricoverato all'ospedale Villa Sofia dopo che aveva avuto un malore. La protesta contro i tagli era cominciato il 17 agosto. Salvo Intravaia la Repubblica ed. di Palermo, 28.8.2010 È stato ricoverato per la terza volta in ospedale Pietro Di Grusa, il collaboratore scolastico palermitano in sciopero della fame dal 17 agosto contro i tagli al personale previsti dal governo nazionale. I medici lo hanno costretto a sospendere la protesta. "Alle 11, Pietro ha avvertito un malore tale da convincerlo a fare chiamare l'ambulanza", racconta Silvia Bisagna, supplente di Inglese. I medici hanno consigliato il ricovero. Di Grusa, stremato dal caldo e dal digiuno, questa volta ha accettato. "Il tutto avviene - continua la precaria - nell'indifferenza assoluta delle istituzioni, sedicenti democratiche, ma Pietro è circondato dall'affetto e dal supporto di tanti colleghi, amici e anche semplici passanti". Di Grusa è disidratato e malconcio per avere anche sospeso i farmaci per la cardiopatia di cui è affetto. Dopo alcune cure, i sanitari di Villa Sofia lo hanno dimesso con un "piano di rientro" che lo riabitui ad alimentarsi gradualmente. "Appena starò un po' meglio - dichiara - tornerò in piazza". Salvo Altadonna, sostenuto dai colleghi, continua invece la protesta in via Praga, davanti all'Ufficio scolastico regionale di Palermo. Martedì si recherà a Catania e Caltanissetta per sostenere le manifestazioni dei colleghi catanesi e nisseni. E da domani, quello di via Praga si trasformerà in un sit-in permanente. Lo ha annunciato il coordinamento precari della Flc Cgil. Sul fronte romano, Giacomo Russo e Caterina Altamore, sostenuti da un folto gruppo di precari provenienti da diverse città italiane, proseguono lo sciopero della fame nella capitale. Oggi hanno fatto tappa in viale Trastevere, dove ha sede il ministero dell'Istruzione. "Ma ci trasferiamo - dice Russo - nuovamente a piazza Montecitorio. Sospenderemo lo sciopero solo dopo un dibattito pubblico con la Gelmini". E, intanto, incassano la solidarietà di Nichi Vendola. "Non posso che sentirmi vicino a Pietro, Salvo e Giacomo e a tutti coloro che si stanno battendo per salvare il futuro dei nostri giovani, del nostro paese e della nostra scuola, chiedendo al governo di ritirare la legge 133", dichiara il governatore della Puglia. |