CNPI boccia i regolamenti di riordino I nuovi tecnici? Da rifare Con la Gelmini i tagli più consistenti degli ultimi dieci anni di Carlo Forte da ItaliaOggi, 31.8.2010
Una bocciatura e un rinvio. È il bilancio dell'attività di
valutazione effettuata dal Consiglio nazionale della pubblica
istruzione, rispettivamente, sui decreti che tagliano le ore negli
istituti tecnici e professionali e sull'analogo provvedimento che
rielabora le classi di concorso delle secondarie. Il procedimento
dei emanazione dei regolamenti ministeriali prevede, infatti, che
prima dell'emanazione il ministero debba acquisire il parere del
parlamentino dell'istruzione. E sebbene non vincolante, tale parere
va tenuto nel debito conto. Perché in sede di contenzioso può
costituire un'arma molto efficace per demolire i provvedimenti,
quando essi contengono vizi di legittimità già evidenziati in sede
consultiva e non successivamente sanati. La bocciatura senza appello riguarda i decreti emanati dal ministero del ridurre le ore di lezione nelle classi intermedie dei tecnici e dei professionali, che partono già da quest'anno. Secondo il consiglio nazionale della pubblica istruzione si tratta di interventi attenti al solo contenimento della spesa e non indirizzati a tenere fermo il raccordo dei modelli organizzativi della didattica con i risultati di apprendimento. I decreti interministeriali andrebbero anche oltre la ratio dei tagli «e si pongono come elemento di disturbo del processo di riforma degli istituti tecnici e professionali, perché non ne consentono una sistematica attuazione».
Il parlamentino dell'istruzione ha criticato anche le modalità
individuate per operare i tagli nei percorsi maxi-sperimentali «che
crea inevitabilmente ulteriori elementi di divaricazione tra i
diversi percorsi e le discipline individuate dalle scuole
interessate». Il Cnpi ha evidenziato, inoltre, che i provvedimenti
in esame sono «destinati a generare confusione e disorientamento
nell'intera comunità scolastica». E ci sarebbe anche il rischio di
una frammentazione dell'offerta formativa e di una gestione
approssimativa dei percorsi di studio, «a tutto danno degli alunni».
L'altro provvedimento al vaglio del parlamentino dell'istruzione era il decreto sulle nuove classi di concorso, che dispone l'adeguamento delle qualifiche dei docenti, suddivise per discipline o gruppi di discipline, in vista dell'entrata regime della riforma. Su questo decreto l'organo consultivo ha dato parere favorevole, a patto che l'amministrazione si adegui ad alcune indicazioni. Iil Cnpi per esempio ha ricordato all'amministrazione che la disciplina delle utilizzazioni dei prof soprannumerari o in esubero è materia contrattuale. E quindi ha chiesto la cancellazione dell'articolo del regolamento che se ne occupa. |