Palermo, continua la protesta
contro i tagli alla scuola
I precari siciliani, dopo l'incontro il sottosegretario
del Miur Giuseppe Pizza, hanno deciso di proseguire con il digiuno.
"La gente fa lo sciopero della fame perché è esasperata, non riesce
più a vivere". ASCOLTA LE PAROLE DEI LAVORATORI
da
SKY.it, 26.8.2010
"Rischio di morire? Anche senza lavoro si muore, è un disastro
familiare", ha affermato Pietro Di Grusa. E' un lavoratore precario,
da 25 anni è impiegato a Palermo nel settore scuola, e il 17 agosto,
insieme e ad altri due colleghi ha iniziato lo sciopero della fame
per protestare contro i tagli della riforma della scuola. (ASCOLTA
L'INTERVISTA)
Dopo due malori, però, ha dovuto fermare la sua protesta.
"Ho deciso di riprendere a mangiare - ha affermato- perché non ne vale
la pena. Lo Stato se ne frega di me. Quindi per il bene di mia
figlia voglio riprendere a mangiare. Da oggi ho deciso di non
buttare la mia vita per gente che è indifferente ai miei problemi.
Riprenderò forze per continuare la battaglia per i miei diritti".
Salvo Altadonna e Giacomo Russo, hanno scelto di proseguire.
"Chiediamo di ottenere gli stessi posti che avevamo nel 2007" ha
dichiarato un altro lavoratore della scuola. "La gene che sceglie di
fare lo sciopero della fame è esasperata perché non riesce più a
vivere" gli ha fatto eco un collega.
Il dramma dei precari - La
decisione di continuare con il digiuno è stata presa al termine
dell'incontro con il sottosegretario del Miur Giuseppe Pizza, che in
prefettura, sostengono i lavoratori, non ha dato certezze sul
mantenimento in servizio dei precari siciliani della scuola.
L'assessore: da Ministero impegno ad aumentare
l'organico - "C'è stato l'impegno da parte del
sottosegretario, non appena si avranno i dati certi, ossia alla
conclusione delle operazioni di assegnazione degli incarichi, di
prevedere un ulteriore aumento degli organici in Sicilia visti gli
effetti più gravi della riforma nell'isola rispetto ad altre
regioni". Lo ha detto l'assessore regionale alla Formazione
professionale della Sicilia, Mario Centorrino, al termine della
riunione in Prefettura a Palermo con il sottosegretario
all'Istruzione, Giuseppe Pizza, per discutere della vertenza dei
precari del settore scuola nell'isola.
"Nel corso della riunione - ha spiegato Centorrino - c'è stata una
posizione intransigente di chi chiedeva il ritiro della legge
Gelmini, ma anche quella che lascia aperto uno spiraglio per la
soluzione della vertenza, espressa dal sottosegretario".
Venerdì presidio a Montecitorio alle ore 12
- Intanto, RdB-Usb Scuola sarà venerdì in piazza
Montecitorio a sostegno dei precari della Scuola di Palermo.
"Anche quest'anno -
si legge in una nota - assisteremo al licenziamento di 46.000
precari della Scuola, tra docenti, personale ATA e lavoratori
Co.co.co., a causa delle riforme dei ministri Tremonti, Brunetta e
Gelmini che stanno producendo lo smantellamento della scuola
pubblica ed impedendo il diritto allo studio e al lavoro".