SCUOLA

Tagli, proteste a Montecitorio:
precario continua digiuno

Esposto striscione 'Una truffa per tutti'. Continuano agitazioni

  ApCOM, 27.8.2010

Roma, 27 ago. (Apcom) - Un centinaio di lavoratori precari della scuola ha oggi manifestato davanti a Montecitorio per protestare contro i tagli al comparto che a partire dal prossimo anno scolastico priveranno della conferma almeno 20mila supplenti: alla protesta, organizzata dal personale non di ruolo della Sicilia, dove i tagli potrebbero toccare 4mila precari, hanno partecipato diverse associazioni, movimenti e sindacati di settore, tra cui l'Rdb-Usb Scuola.

I motivi di attuazione del presidio sono stati riassunti in un grande striscione: 'Tagli alla scuola: una truffa per tutti'. Tra i manifestanti c'era anche Giacomo Russo, uno dei tre docenti precari siciliani in sciopero della fame a Palermo dal 17 agosto per opporsi al taglio degli organici della scuola disposto dal governo, continuerà la sua forma estrema di protesta davanti a Montecitorio: lo ha confermato il precario durante il presidio avviato a mezzogiorno, sempre davanti alla Camera, da una delegazione di supplenti siciliani e di associazioni di settore, capitanate dal Coordinamento precari della scuola. Il precario siciliano sostiene che "quando in un paese ci sono delle leggi che non vanno bene, queste vanno cambiate". Soprattutto perché alla base vi sarebbero delle incongruenze: prima di tutto "perché - chiede Russo - si continua a finanziare la scuola privata? E con quale coraggio si sottraggono 8 miliardi di euro dalla scuola pubblica quando la corte dei conti ha accertato che in Italia vengono assorbite cifre spaventose dalla corruzione?". Russo ha quindi detto che continuerà lo sciopero della fame fino a che non vi saranno segnali concreti di ripensamento da parte delle istituzioni competenti. Anche in questa seconda esperienza di digiuno volontario non sarà solo: sarà affiancato da un'insegnante siciliana non di ruolo nella scuola primaria, Caterina Altamore. "Dopo 14 anni di insegnamento a Palermo - ha detto la maestra - sarò costretta ad andare a lavorare in Lombardia, in coda nelle graduatorie: in Sicilia ci sono zero posti, a Brescia forse avrò un incarico".

I precari, cui ha fatto visita una delegazione delle Flc-Cgil, si sono successivamente riuniti, come previsto, per fare il punto della situazione e decidere ulteriori forme di lotta: dall'incontro è emersa la necessità di attuare un monitoraggio durante le convocazioni in atto presso gli Uffici scolastici provinciali, al fine di garantire la regolarità delle procedure, la trasparenza delle disponibilità e la non assegnazione di incarichi eccedenti le 18 ore previste dal contratto nazionale. Sono state, inoltre, decise ulteriori 'forti' iniziative di contrasto alla politica dei tagli, da attuare già nei prossimi giorni prima dell'avvio del nuovo anno.