SCUOLA
Precari della scuola, In Sicilia lo sciopero della fame di tre bidelli contro i tagli ApCOM, 24.8.2010 Roma, 24 ago. (Apcom) - Le istituzioni locali siciliane stanno dando seguito alle proteste dei precari della scuola per il taglio dei posti di insegnante e personale Ata deciso dal governo: il governatore della regione Sicilia, Raffaele Lombardo, leader del Movimento per l'autonomia, ha inviato una lettera di protesta al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, nella quale spiega che il territorio da lui presieduto, sulla base del proprio statuto di autonomia, ha competenze proprie sulle quali "le determinazioni statali vengono a interferire" e chiede quindi la reintroduzione di almeno la metà dei posti tagliati. In base alle stime realizzate dalle associazioni di settore, i tagli attuati dal governo per ridimensionare il numero di posti colpirebbero in particolare l'Isola, con 2.500 insegnanti in meno quest'anno per un totale di 15.000 nel triennio 2010-2012. Secondo il presidente regionale particolarmente colpito sarebbe il comparto degli insegnanti di sostegno, che avrebbe visto un decremento di 1.000 docenti a fronte di un aumento degli alunni diversamente abili di 5.000 unità.
Intanto ha ripreso lo sciopero della fame davanti l'Usp di Palermo,
il collaboratore scolastico 50enne, precario da 25 anni, che era
stato ricoverato in ospedale a seguito di un malore. Pietro Di Grusa,
malgrado i medici gli abbiano dato indicazione contraria, è tornato
di nuovo in via Praga, dove aveva lasciato gli altri due precari
autori della protesta, Salvo Altadonna e Giacomo Russo, al suo
secondo sciopero della fame in 12 mesi. I medici dicono che devo
riprendere ad alimentarmi e assumere i farmaci - ha detto Di Grusa,
che quest'anno in caso di mancata conferma non accederà al decreto
salva-precari e non riceverà nemmeno l'indennità di disoccupazione -
ma io sono già un uomo morto senza un lavoro. Andrò via da qui con
una bara, se non risolvono la situazione". Secondo le associazioni
dei precari la riduzione degli organici e la mancata conferma della
supplenza, a settembre lascerà a casa oltre 4mila lavoratori a tempo
determinato della Sicilia, di cui oltre mille nella sola provincia
di Palermo. |